giovedì 18 giugno 2015

Nuovo simbolo per DESTRA PER MILANO 2016...


 
Ecco il nuovo simbolo ufficiale del movimento civico "Destra per Milano", marchio depositato oggi (anche nella versione colore blu).
 
"Abbiamo arditamente scelto i colori della nostra tradizione politica (il nero ed il tricolore), caratteri volutamente futuristi ed un duomo-fiamma. E' un simbolo unico e forte, diverso da tutti gli altri, profondamente identitario e sicuramente riconoscibile dal nostro potenziale elettorato. Anche nel simbolo, abbiamo voluto essere coerenti, chiari e coraggiosi. Siamo pronti a presentarlo, nel 2016 alle prossime elezioni comunali di Milano" (Roberto Jonghi Lavarini)

 
"Il secondo punto di DESTRA PER MILANO è il concreto sostegno alle imprese milanesi che creano sviluppo, lavoro e benessere diffuso. Bisogna assolutamente dimezzare le tasse locali, diminuire drasticamente i tempi e le scartoffie della burocrazia, semplificare tutti gli iter amministrativi"...
 
Il primo punto di DESTRA PER MILANO è la SICUREZZA dei milanesi, soprattutto delle famiglie, delle donne, degli anziani e dei bambini. Serve il pugno di ferro, la tolleranza zero, contro la criminalità, l'abusivismo, il degrado e l'immigrazione clandestina"...

lunedì 25 maggio 2015

Elezioni, analisi e prospettive...

“ANALISI DEL VOTO REGIONALE E AMMINISTRATIVO
E PROSPETTIVE POLITICHE PER LA DESTRA ITALIANA”
 
MERCOLEDI 3 GIUGNO 2015 – ORE 21.00
VIA GENERAL GOVONE 56 – MILANO
 
INTERVENGONO:
MARIO MAZZOCCHI PALMIERI e FAUSTO MONTRONE
 
SEGUE DIBATTITO APERTO A TUTTI I PARTECIPANTI
 
 
 
 

mercoledì 29 aprile 2015

"Le nostre idee sono più forti del fuoco"...

 
Destra per Milano (circolo di Progetto Nazionale)
 
- esprime piena solidarietà all’amico Marco Battarra della Ritter (Edizioni, Libreria e storico Spazio culturale milanese), ai lavoratori del sindacato nazionale Unione Generale del Lavoro – federazione del Terziario e della Sicurezza, ed ai camerati di Forza Nuova, per i vili attentati subiti la scorsa notte a Milano.
 
- condanna duramente l’impunita sistematica violenza della vecchia estrema sinistra, comunista ed anarchica,... che continua a seminare odio e terrore nella nostra città, e chiede alle competenti autorità l’immediato sgombero, bonifica e definitiva chiusura dei loro covi abusivi, ancora ipocritamente definiti come “centri sociali”.
 
- invita tutti gli autentici patrioti a dare subito una risposta politica e simbolica molto forte: partecipando, questa sera, in massa, alla commemorazione di Sergio Ramelli e dei Camerati Caduti, e sostenendo concretamente ed economicamente un rapida rinascita ed un grande rilancio culturale della “nostra” Ritter.
 
Ritter s.a.s. c/o Banca Sella
IBAN: IT24G 03268 01602 052184686560
Causale: Soccorso alla Ritter
 
Alessandro Romei Longhena
Roberto Jonghi Lavarini
Mario Mazzocchi Palmieri


 

giovedì 23 aprile 2015

Grande Milano: iniziative ed appuntamenti.

 
Queste le prossime iniziative dell’Associazione Culturale Grande Milano:
 
  1. Una conferenza (ai primi di giugno, forse il 10), in collaborazione con la MUSA (Mutua Sociale Ambrosiana), sull’usura bancaria e sulla concreta tutela giuridica dei risparmiatori, delle famiglie e delle imprese.
     
  2. Una serata patriottica (il 23 o 24 giugno) con gli ex combattenti, le storiche associazioni d’arma (ANAI, UNCRSI, XMAS), la benemerita associazione MEMENTO, e Donna Martina Mussolini come ospite d’onore.
     
  3. Una serie di iniziative sulla mobilità (parcheggi, traffico, Area C, Taxi VS Uber), a tutela dei cittadini milanesi (residenti, commercianti ed automobilisti).
     
Segnaliamo anche che, il prossimo 16 e 17 maggio, saremo presenti a Novegro alla tradizionale fiera di Militalia, sia nello spazio del Centro Nazionale Sportivo Fiamma che in collaborazione con lo stand congiunto ANAI-UNCRSI.
Ricordiamo, infine, che, in Via Generale Govone 56 a Milano, è attivo il Centro Servizi (assistenza amministrativa, sociale, fiscale e pre-legale gratuita ai cittadini italiani) e lo Sportello del Cittadino (per raccogliere segnalazioni, problematiche e proposte per i quartieri e la città). La sede è aperta al pubblico tutti i venerdì pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 18.00, o previo appuntamento telefonico  al numero 349.8625564.
 
 


Grande Milano con Lealtà e Azione...

foto di Destra per Milano.

L’Associazione Culturale Grande Milano e la “libera associazione di promozione culturale” Lealtà Azione, vista la vicinanza, logistica (entrambi hanno sede in VIa Govone a Milano) e soprattutto ideale, hanno stretto un fraterno accordo di reciproca collaborazione. In particolare, Grande Milano sosterrà tre delle benemerite iniziative portate avanti, egregiamente e da tempo, da Lealtà Azione:
 
1.CooperAzione, a sostegno sociale ed economico delle famiglie italiane in difficoltà, insieme ad “Angelica” (associazione ausiliaria e benefica);
 
2.Memento, per la “continuità ideale”, la valorizzazione del nostro patrimonio storico, il ricordo dei nostri caduti e la manutenzione dei nostri sacrari e monumenti (come, ad esempio il Campo X del Cimitero Maggiore di Milano ed il Monumento dei Martiri della Rivoluzione Fascista al Cimitero Monumentale); insieme alle nostre gloriose ed ufficiali associazioni combattentistiche e d’arma (ANAI, UNCRSI e XMAS);
 
3.“Una voce nel silenzio”, a sostegno dei Cristiani perseguitati nel mondo, in collaborazione con il movimento internazionale dei “Fratelli Cristiani”.
 
 

domenica 19 aprile 2015

"Fronte per Segrate"...



Continuano le PR dell'Associazione Culturale "Grande Milano"...

foto di Associazione Culturale Grande Milano.
 
Continuano le relazioni pubbliche ed istituzionali dell’Associazione Culturale Grande Milano. Una delegazione composta dal presidente Roberto Jonghi Lavarini, da Fausto Montrone (già consigliere comunale), dall’avvocato Tullio Trapasso (dirigente del Fronte Nazionale) e da Barbara Strappelli, su invito ufficiale del segretario cittadino del Nuovo Centro Destra, avvocato Niccolò Mardegan, ha partecipato all’importante convegno dal titolo “Ascoltiamo Milano, verso un manifesto per il 2016”.
 
All’evento erano presenti i vertici lombardi del NCD (Maurizio Lupi, Roberto Formigoni e Gabriele Albertini), il presidente della regione Roberto Maroni della Lega, l’on. Maria Stella Gelmini di Forza Italia, e diversi esponenti delle categorie produttive e della cultura: Gianfelice Rocca di Assolombarda, Claudio De Albertis di Assimpredil, Alberto Meomartini di Confcommercio, Giovanni Azzone (Rettore del Politecnico), Federico Ghizzoni di Unicredit ed il giornalista televisivo Paolo Del Debbio.
 
Fra il pubblico anche diversi ex dirigenti di Alleanza Nazionale, da Roberto Predolin a Beppe Mambretti. Montrone si è intrattenuto con l’ex sindaco Albertini e l’ex assessore Del Debbio, Trapasso con il presidente Maroni, la Strappelli con la coordinatrice forzista Gelmini, e Jonghi con l’ex ministro Lupi, al quale ha pubblicamente rivolto questo appello:
 
“Dovete uscire dal governo Renzi, dialogare con la nuova Lega nazionale di Salvini, costruire una vera alternativa di governo alla sinistra. Noi, da destra, siamo per l’unità ed il rinnovamento del centrodestra, per vincere insieme le prossime elezioni comunali, ridando sicurezza e benessere alla nostra grande Milano”.
 
foto di Associazione Culturale Grande Milano.
 
Nel frattempo, anche l'On. Roberto Bernardelli, noto imprenditore lombardo del settore alberghiero, già storico dirigente leghista (consigliere comunale, assessore e parlamentare), entra ufficialmente a far parte della nostra Associazione Culturale Grande Milano, in qualità di Socio Onorario.
 
foto di Associazione Culturale Grande Milano.
 

mercoledì 8 aprile 2015

Milano: "Il patto della carbonara"...

Il "destroide" (nazional-popolare) Roberto Jonghi Lavarini, presidente dell'associazione culturale Grande Milano e storico esponente della destra missina, insieme al "centrista" (liberal-democratico) Giulio Gallera, sottosegretario della Regione Lombardia (con delega alla Città Metropolitana ed alle case popolari) e autorevole dirigente di Forza Italia.
 
 
I due rappresentanti politici del centrodestra milanese si sono incontrati oggi, a pranzo, nella mitica trattoria dell'oste paracadutista Oscar Rebughi, in zona Porta Venezia, per una informale chiacchierata sulle future elezioni amministrative del 2016. per l'elezione del successore di Giuliano Pisapia.
 
"Dopo di me, Giulio Gallera, per capacità ed esperienza, è sicuramente uno dei migliori candidati sindaci del centrodestra a Milano" ha dichiarato provocatoriamente Jonghi che ha poi aggiunto: "Obbiettivo comune è la riunificazione e l'allargamento della coalizione, il rinnovamento e la selezione della classe dirigente. Vogliamo creare una squadra di quarantenni d'assalto (penso, naturalmente, a Matteo Salvini ma anche ai leghisti Igor Iezzi e Max Bastoni, a Niccolò Mardegan del Nuovo Centro Destra, a Carlo Fidanza di Fratelli d'Italia, a Manfredi Palmieri del Polo dei Milanesi, a Fausto Montrone del Movimento Meritocratico. Vogliamo e dobbiamo battere la sinistra e vincere le elezioni, per ridare sicurezza e benessere ai cittadini milanesi."

mercoledì 1 aprile 2015

Intevista "senza sconti" a Roberto Jonghi Lavarini.


Enrico Galoppini intervista Michele Rallo.

La crociera del “Britannia”. Intervista a Michele Rallo
 
Il Discrimine incontra Michele Rallo, storico, opinionista e deputato al Parlamento, nei ranghi di Alleanza Nazionale, per due legislature (sito personale e di studi: http://www.europaorientale.net/). Gli abbiamo posto alcune domande su un suo recente opuscolo dedicato alla Crociera del “Britannia” (sottotitolo: I retroscena delle privatizzazioni italiane ricostruiti attraverso quattro interrogazioni parlamentari, Centro Studi Dino Grammatico, Custonaci (TP) 2014).
 
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Per prima cosa, ti ringrazio per aver accettato quest’intervista.
Vorrei cominciare con un inquadramento storico-politico del problema. Il 2 giugno 1992, un gruppo selezionato di esponenti del mondo politico, economico, finanziario e culturale italiano viene invitato a bordo del panfilo personale della Regina d’Inghilterra, in acque territoriali italiane, per presenziare ad un “seminario” in tema di “privatizzazioni” tenuto da esperti della City. Ci sono rappresentanti del mondo della borsa e delle banche d’affari inglesi che, a detta dei partecipanti, si limitarono ad esporre le loro idee in materia.
Ma meno di quattro mesi prima era scoppiato lo scandalo del Pio Albergo Trivulzio, che avrebbe prodotto il ciclone politico-giudiziario denominato “Mani Pulite”. Sappiamo tutti com’è andata: i “gioielli di famiglia” sono stati privatizzati ed una classe politica più attenta all’interesse nazionale è stata spazzata via.
Quanto alla tanto sbandierata “moralizzazione” della politica, beh, lasciamo stare.
Quali furono le motivazioni che ti spinsero a chiedere delucidazioni al governo su questo specifico argomento, ovvero la cosiddetta “crociera del Britannia”? E quali risposte ottennero le tue interrogazioni?
Innanzitutto, voglio precisare una cosa. Quelle quattro interrogazioni vennero presentate una prima volta, sul finire dell’XI Legislatura, dall’onorevole Antonio Parlato; il quale, poi, impossibilitato a ripresentarle perché nominato Sottosegretario al Lavoro nel I° governo Berlusconi, le passò a me ed al collega Landolfi, che le ripresentammo all’inizio della XII Legislatura.
La motivazione che mi spinse ad “adottarle” – se così posso dire – era quella di ottenere notizie su un episodio di grande rilievo. Nella convinzione – aggiungo – che la nuova coalizione di governo (di cui faceva parte il MSI non ancora diventato Alleanza Nazionale) avrebbe fornito risposte chiare ed inequivocabili, peraltro assumendo in tema di privatizzazioni una posizione nettamente diversa rispetto a quella dei precedenti governi. Cosa che, invece, non avvenne. Né, tantomeno, il mio partito di allora svolse una funzione moderatrice in tema di privatizzazioni. Quanto alle interrogazioni, naturalmente, non ebbero risposta.
 
rallo
 
Questo ci fa già capire quali siano i supposti “poteri” del Parlamento, quando c’era qualcuno che si prefiggeva di “aprirlo come una scatoletta” per poi scoprire che la “scatoletta” è vuota…
Ma passiamo alle cose serie, maledettamente serie.
Possiamo infatti affermare, senza alcun pericolo di essere smentiti, che a partire da “Tangentopoli” gli italiani hanno perso, un pezzo dopo l’altro, consistenti e significativi elementi che configuravano la loro sovranità, seppur nel quadro di un Paese uscito sconfitto da una guerra ma che nel bipolarismo Usa-Urss aveva saputo ritagliarsi discreti spazi di manovra, conquistati con le unghie e coi denti (omicidi Mattei, Moro ecc.).
Poi, cambiando gli equilibri di potere internazionali, anche l’Italia avrebbe dovuto riposizionarsi, perché se guardiamo alla storia, alla geografia e alla cultura nel senso più ampio del termine avremmo dovuto chiudere una volta per tutte con l’atlantismo, l’occidentalismo, e volgerci finalmente verso la Russia. Ma chi ci tiene sotto scacco ha pensato bene di non mollare la presa sull’osso (cioè l’Europa occidentale), così ha avviato a ritmi accelerati il “processo d’integrazione europea” che altro non s’è rivelato se non un progressivo inglobamento nell’alveo occidentalista.
Se l’analisi è corretta, quale ruolo hanno avuto gli ambienti della finanza apolide basati nella City, e che cosa ha significato, simbolicamente e concretamente, il seminario sulle privatizzazioni tenutosi sul panfilo di Sua Maestà britannica?
La tua analisi mi sembra corretta. Quanto al convegno sul “Britannia”, secondo me fu una sorta di avviso ai naviganti. Come a dire: fino ad oggi in Italia si è soltanto parlato di privatizzazioni; da oggi in poi si farà sul serio. Messaggio recepito supinamente dalle forze politiche italiane; forse non immediatamente dal MSI, ma sicuramente, un paio d’anni dopo, dalla sua erede Alleanza Nazionale.
Certo, quello delle privatizzazioni era solo un aspetto della completa acquisizione dell’Italia al dominio coloniale dell’unica superpotenza sopravvissuta alla guerra fredda. D’altro canto, dopo la morte di Moro, Berlinguer e Almirante, e dopo la liquidazione politica di Craxi e Andreotti, non c’erano più politici in grado di opporsi al disegno americano.
Naturalmente, concordo anche con il giudizio sul cosiddetto “processo d’integrazione europea”. In realtà, un processo anti-europeo, finalizzato a spalancare le porte dell’Europa alla globalizzazione pro-americana.
Adesso sarebbe interessare parlare dei partecipanti al famigerato convegno. Ovviamente si trattava di “invitati”, quindi di personaggi ritenuti in un modo o nell’altro ricettivi rispetto ai “consigli” elargiti dagli esperti di finanza e privatizzazioni. Alcuni di questi partecipanti ce li troviamo oggi in posti di rilievo delle cosiddette “istituzioni”, nazionali ed europee. Sono quelli che forniscono “direttive”, impongono “austerità”, passano per salvatori della patria con “iniezioni di liquidità”. È inutile persino nominarli, tanto sappiamo tutti chi sono. A mio avviso sono solo dei vili traditori, che in un mondo normale dovrebbero guadagnarsi la fine che spetta a questa infame categoria. Purtroppo non viviamo in un mondo normale, pertanto non desta alcuno scandalo – a partire dalla cosiddetta “libera stampa” – che alcuni politici, economisti e funzionari dello Stato si mettano a disposizione di privatissimi interessi, per giunta stranieri.
Ma nel muro di gomma della “stampa libera” all’epoca si aprì una falla. Puoi parlarci di come trapelò la notizia del convegno del “Britannia”? Quali furono le reazioni politiche? E quali, nello specifico, quelle della parte politica che in qualche modo era vicina alle posizioni del settimanale che rivelò lo scandalo? Un settimanale che non avrebbe avuto vita lunga…
 
veneziani
 
La prima notizia – che mi risulti – fu data dalla “Executive Intelligence Review”, la rivista di di Lyndon La Rouche. La Rouche (più volte candidato “minore” alla nomination democratica per la Presidenza degli Stati Uniti) è il capofila degli ambienti americani che si oppongono alla politica USA di colonizzazione dell’Europa e di aggressione alla Russia. In Italia la notizia venne rilanciata con grande evidenza da “L’Italia settimanale”, la rivista diretta da Marcello Veneziani. Il deputato missino Antonio Parlato ne fece oggetto di una serie di interrogazioni e, successivamente, argomento di un polemico intervento in Commissione Finanze nel corso di una audizione di Mario Draghi, all’epoca Direttore Generale del Tesoro.
Poi – come già detto – nella successiva Legislatura le medesime interrogazioni vennero ripresentate dal collega Landolfi e da me. Naturalmente, neanche noi – come in precedenza Parlato – ricevemmo risposta dal governo, che all’epoca era il primo gabinetto Berlusconi. Intanto, “L’Italia settimanale” subiva una serie di fatti spiacevoli: dalla giubilazione di Veneziani alla cessione della testata ad un editore uruguayano, poi fallito.
Quanto ai partecipanti, nelle interrogazioni si citavano i nomi che erano stati fatti dai giornali. Su tutti spiccavano quelli di un politico e di un tecnico, rispettivamente il senatore Beniamino Andreatta e il dottor Mario Draghi. Il primo era un esponente di punta degli ambienti italiani pro-privatizzazioni, nonché padrino politico di Romano Prodi. Il secondo (che preciserà di aver svolto soltanto l’intervento introduttivo) era l’ex Direttore generale della World Bank, da un anno Direttore generale del nostro Ministero del Tesoro; i suoi successivi incarichi sono noti: Vicepresidente della Goldman & Sachs, poi Governatore della Banca d’Italia e, infine, dominus incontrastato della Banca Centrale Europea.
Tutto ciò può essere semplicemente “un caso”? Direi proprio di no, se consideriamo Tangentopoli e l’ondata di privatizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico – oggi ancora in corso – che alla fine degli anni Novanta poteva dirsi completata per quanto riguarda i capitoli principali.
A mio modesto avviso, il nostro problema, di Italiani, è che sono in pochi quelli che vogliono effettivamente bene al loro Paese. La maggioranza di chi fa politica o di chi regge le redini dell’industria e della finanza o è preda di suggestioni della sua epoca (“liberalizzare”, “privatizzare” ecc.) o, molto più plausibilmente, è un cacasotto, che capisce l’antifona e perciò s’adegua; per non parlare di chi, coscientemente, vende la sua Nazione per un tornaconto personale.
Che cosa è possibile fare oggi, concretamente, a parte informare, una volta che il danno è stato in gran parte fatto? Ci sono uomini in grado di invertire la tendenza? Pensi che le giovani generazioni – a differenza di chi, allegramente, si bevve la favola della “moralizzazione” – possano comprendere il livello del crimine realizzato, oppure siamo un popolo senza speranza che si rassegnerà a vivere da schiavo?
Personalmente oscillo tra momenti d’ottimismo ed altri di pessimismo: da un lato, mi sembra che “la fine delle ideologie” abbia aperto la possibilità di una comprensione migliore anche del passato, ed inoltre oggi esiste, su molti siti internet, un’informazione meno irreggimentata; dall’altro, però, la forza del condizionamento operato attraverso i consueti canali come la scuola e la cultura (compreso il cinema), nonché il modo di vita che va imponendosi sempre più anche in Italia, non giocano a favore di una “riscossa” di cui ci sarebbe un estremo bisogno.
Certo, la tentazione del pessimismo è forte. Vedere come quasi tutte le forze politiche – di cosiddetta destra e di cosiddetta sinistra – si adeguino agli ordini di scuderia che arrivano dall’alto è una cosa che fa schifo: tutti “moderati”, tutti atlantisti, tutti a pendere dalle labbra della BCE o del Fondo Monetario Internazionale, tutti a spalancare le porte di casa nostra alla marea migratoria, tutti pronti a privatizzare, tutti pronti a sostenere le “riforme” che hanno sotterrato il nostro benessere, dalle pensioni al Jobs Act.
Eppure, un elemento di speranza c’è: un movimento di rivolta che va crescendo e che si concretizza nelle urne, con il successo di nuove formazioni che, a destra come a sinistra, sembrano voler seriamente opporsi al “suicidio assistito” dei paesi europei… assistito dagli americani, s’intende. Qualche cosa comincia a muoversi, anche in Italia. Io spero molto in Salvini e in Landini, senza dimenticare le cose interessanti che dice Grillo quando non gioca a fare il Robespierre in sedicesimo. Spero molto nella reazione democratica, elettorale degli italiani e degli europei. Perché è solamente nelle urne che il disegno antieuropeo targato Unione Europea può essere battuto. Spero che la gente smetta di astenersi e vada a votare, e che impari a votare bene. Naturalmente, non penso ad una alleanza Salvini-Landini-Grillo, ma piuttosto ad un patto di non aggressione, ad una intesa per contrastare – ognuno dalle sue posizioni – le porcherie del fronte collaborazionista.
 
witalia
 
Il fattore fondamentale – al di là del “coraggio” e dell’abilità politica di ciascuno di questi personaggi – sarà quello della buonafede di costoro. Abituati come siamo a tradimenti e giravolte, bisogna stare sempre col ‘fucile puntato’ contro chi si presenta in un modo ed in realtà agisce in un altro. Proprio chi proviene dall’Msi, poi An, dovrebbe saperlo bene…
Quanto all’astensionismo, l’ho sempre trovato funzionale agli interessi che ci dominano, tant’è vero che in America va a votare una metà circa (quando va bene) della popolazione e la “democrazia” non ne soffre affatto. Anzi, dicono che quella è una “democrazia matura”.
Oltretutto, la stessa storia italiana ci offre un chiaro esempio di come, per via elettorale, e perciò “legale”, si possa “fare la rivoluzione”. Naturalmente mi riferisco al Fascismo. Anche se dobbiamo essere coi piedi per terra e considerare che oggi, a differenza di allora, non c’è una generazione reduce dalle trincee…
Adesso ti voglio fare l’ultima domanda, forse al limite della fantascienza, ma di sicuro attinente alla “fantapolitica”.
Stabilito che, in nome delle “riforme”, il grosso del danno è stato fatto, quali sarebbero le necessarie misure che un governo italiano sinceramente patriottico dovrebbe prendere una volta insediatosi col favore del consenso elettorale per ribaltare la nefasta tendenza avviatasi simbolicamente (e non solo) a partire dal convegno sul Britannia?
Ci ho pensato spesso. Quando questo sistema imploderà (è solamente questione di tempo) bisognerà iniziare la “ricostruzione”, come dopo una guerra. Allora – è il mio personalissimo parere – si dovranno abbandonare definitivamente le nostre vecchie industrie, peraltro proprietà degli stranieri, ed iniziare a costruirne altre, mettendovi dentro – se così posso dire – l’inventiva, l’intelligenza, la capacità che i nostri padri avevano riversate nell’imprenditoria del dopoguerra. Dovremmo lasciare agli stranieri i vecchi marchi, i contenitori svuotati del genio italiano, e dovremmo crearne di nuovi, dove profondere tutte le energie di un Paese rinato. Naturalmente, penso anche ad altro: penso ad un sistema bancario nazionalizzato, che possa essere di supporto alla “rinascita”; e penso alla fine – non soltanto alla attenuazione – della folle politica di “accoglienza” praticata oggi.
Quando sarà possibile tutto ciò? Quando la nostra crisi economica e sociale avrà raggiunto e superato i livelli di quella greca. E quando la situazione sarà diventata a tal punto insostenibile da indurre gli italiani a preferire l’incognita dell’uscita dall’euro piuttosto che la certezza di una morte per asfissìa. Certo, dovremo affrontare un momento assai difficile (anche perché i poteri forti ci bersaglieranno) ma, superato quel momento, potremo iniziare la ricostruzione economica, sociale e morale della nostra Nazione.
 
(intervista a cura di Enrico Galoppini)

venerdì 27 marzo 2015

GRANDE MILANO riunisce il centrodestra milanese.


La destra milanese: dopo Pisapia, Milano fa le prove generali di unione nel centrodestra. All’inaugurazione di Grande Milano presenti esponenti di tutti i partiti dell’ auspicata futura coalizione.
 
COMUNICATO STAMPA - POLITICA - MILANO
Ieri, in Via General Govone 56, a Milano, è stata inaugurata, oltre alla sede del nuovo “centro servizi e sportello del cittadino”, promossa dalla Associazione Culturale Grande Milano, una nuova stagione del Centrodestra meneghino. La straordinaria partecipazione di quasi tutti gli esponenti politici del Centrodestra milanese e di oltre 200 persone, testimoniano come l’emergente realtà aggregativa (metapolitica, civica e di destra), promossa da un gruppo di amici e professionisti, tra cui gli ex dirigenti di Alleanza Nazionale Roberto Jonghi Lavarini e Fausto Montrone, si sia già ritagliata uno spazio importante nell’auspicato rilancio del Centrodestra milanese, con vista diretta alle imminenti Elezioni Comunali del 2016.
 
 
 
“L’importanza di ritrovarsi su valori e programmi condivisi sarà il punto di partenza per la scelta del miglior candidato per il dopo Pisapia” questo quanto affermato da Igor Iezzi, segretario Cittadino della Lega Lombarda - Lega Nord, a cui ha fatto eco il consigliere comunale leghista Max Bastoni che ha aggiunto: “Esiste la disponibilità di Matteo Salvini a candidarsi come sindaco di Milano”
 
“Sono disponibile a candidarmi come sindaco, per ridare sicurezza, benessere e un’ amministrazione concreta ed efficiente ai milanesi auspicando che, tutti uniti, Milano possa tornare ad essere governata dal centrodestra.” Le parole dell’autorevole esponente di Forza Italia, avv. Giulio Gallera, sottosegretario della regione Lombardia, che ha peraltro concluso aggiungendo: “la campagna elettorale per la riconquista di Milano inizia stasera!"
 
Anche il giovane rappresentante del NuovoCentroDestra, Edoardo Brunetti, ha confermato come il suo partito, a livello locale sostiene l’unità della coalizione che governa la Lombardia ed ha auspicato che altrettanto avvenga alle elezioni comunali di Milano del 2016
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Riccardo Colato, esponente del movimento Lealtà e Azione, ha ricordato le benemerite iniziative sociali ed il continuo sostegno offerto sul territorio agli italiani bisognosi, confermando la loro posizione politica di sostegno al Centrodestra.
 
Massimo Imperato del Partito Nuova Italia (di Armando Siri) ha presentato il suo movimento politico aprendo ad una possibile alleanza.
 
“Da destra percepiamo l’assoluta necessità di allargare, rafforzare e rinnovare il centrodestra milanese che, unito, a Milano, può vincere contro qualsiasi candidato sindaco, dialogando trasversalmente con tutta la città e le sue variegate componenti” ha concluso il Presidente dell’Associazione Culturale Grande Milano Roberto Jonghi Lavarini a cui si è associato Fausto Montrone, ex Consigliere Comunale di Milano, dichiarando:  "Per riconquistare Milano è necessario ricreare patto virtuoso tra cittadini e forze politiche del centro destra”
 
Hanno infine spiegato e motivato la collaborazione delle loro associazioni con il nuovo centro servizi e sportello del cittadino, promosso da Grande Milano: Luca Battista, vice-presidente di Progetto Nazionale, Enrico Doddi e Germano Sessa, dirigenti del sindacato nazionale Unione Generale del Lavoro, Giulio Livoni, presidente della Mutua Sociale Ambrosiana e Vito Paragallo, rappresentante del Centro Nazionale Sportivo Fiamma.
 
Presenti inoltre: Simona Amore (consigliera di zona 8, in rappresentanza del Polo dei Milanesi), Paolo Roccatagliata (consigliere di zona 2), l’avv.Tullio Trapasso (del Fronte Nazionale di Adriano Tilgher), il comandante Armando Santoro (presidente della Unione Nazionale Combattenti della RSI), l’ing. Guido Puccinelli (del circolo Destrafuturo), il prof. Stefano Masullo (della Fondazione Opus 3.0), Fabrizio Gurgone (della innovativa associazione animalista Balzoo), la contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo, il prof. Fabrizio De Marinis e diversi storici esponenti delle destra lombarda (Pierfranco Bruschi, Antonio La Bollita, Mauro Melchionda, Roberto Perticone).
 
Alla manifestazione sono giunti anche i saluti dell’amico eurodeputato on. Mario Borghezio e del prof. Cristian Garavaglia (sindaco di Turbigo), entrambi soci onorari di Grande Milano, impossibilitati a partecipare per impegni istituzionali.
 
Ovviamente, attivo nella organizzazione della riuscita manifestazione tutto il Direttivo di Grande Milano (il presidente onorario conte Alessandro Romei Longhena, il vice presidente Mario Mazzocchi Palmieri, Giada Arioli, la tesoriera Monica Comandulli, il capitano Francesco Lauri, l’addetto stampa Giovanni Pascale, Gianfranco Stefanizzi e Giovanni Trombetta). Un ringraziamento particolare a Barbara Strappelli e Vittorio Fraumeni, esempio di militanza, per il loro indispensabile aiuto logistico.
 
Associazione Culturale Grande Milano - www.progettomilano.it
F.to L'Addetto Stampa, Ing. Giovanni Pascale
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Articolo di AFFARI ITALIANI:
Articolo de L'INTRAPRENDENTE:

lunedì 23 marzo 2015

Avanti tutta con Grande Milano!

 
Continuano incessantemente le PR dell'associazione culturale Grande Milano.
Lo scorso giovedì sera: tutti partecipi, in Brera, alla goliardica prima presentazione del nuovo libro noir dell’amico giornalista e scrittore Ippolito Edmondo Ferrario, “L’Antiqurio di Brera”, dove sono coprotagonisti diversi noti esponenti della destra milanese, in particolare proprio il nostro “Barone Nero”… A presentare il prolifico Ferrario (in contemporanea è uscito anche il saggio “Milano Esoterica”, scritto a quattro mani con Gianluca Padovan), il maestro Riccardo Sedini, presidente della associazione Giallomania.
Venerdì mattina, una delegazione (guidata dal presidente Roberto Jonghi Lavarini, da Fausto Montrone e dai professori Massimo Grecchi e Fabrizio De Marinis) ha partecipato all’importante convegno internazionale, della associazione Lombardia Russia, sulle opportunità economiche, per gli imprenditori italiani, in Crimea. Presenti Gianluca Savoini, il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini e l’on. Mario Borghezio (eurodeputato, nostro amico e socio onorario), oltre ad alcuni ministri russi che hanno portato il saluto di Vladimir Putin e del suo partito Russia Unita.
http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2015/03/20/milano-salvini-rilancia-linea-filorussa-riconoscere-crimea-putin-alleato_Y0GsiFA1dTRzFNuUeM8GpL.html
Nel pomeriggio, Grande Milano (Jonghi insieme all’avv. Roberto Bertoncelli), su invito del nostro socio onorario, prof. Stefano Masullo, ha partecipato, a Bergamo, alla riunione della Fondazione Opus e della costituenda Banca Cattolica Internazionale. Erano presenti oltre 300 persone, rappresentanti dell’aristocrazia tradizionalista (soprattutto bergamasca), della sana borghesia produttiva lombardo-veneta, del clero e della finanza cattolica: tutti uniti nel condannare fermamente la plutocrazia mondialista, le speculazioni finanziarie e la evidente degenerazione del sistema bancario europeo che sta minando l’economia reale e le stesse basi della democrazia. Il progetto è assolutamente serio ed ambizioso, costituire una nuova banca popolare che dia veramente sostegno alle famiglie ed alle imprese italiane. Molto apprezzato l’intervento del vice presidente del comitato promotore, Ubaldo Santi, con il quale sono già stati presi contatti per organizzare una conferenza anche a Milano.
Sempre a Bergamo, il presidente Jonghi ha poi portato il saluto di Grande Milano al congresso nazionale della Unione Folcrorica Italiana (UFI), complimentandosi con il presidente Paolo Vidotto, per il prezioso lavoro condotto a sostegno delle tradizioni, dei costumi e dei balli popolari italiani.
Sabato mattina, Grande Milano (Jonghi e Giuseppe Russomanno, nostro socio onorario e consigliere della Città Metropolitana), ha partecipato al convegno regionale di Forza Italia sulla situazione della sanità lombarda. Presenti, fra gli altri, gli onorevoli Mario Mantovani (assessore alla sanità) e Maria Stella Gelmini (segretaria regionale), gli esponenti forzisti Giulio Gallera ed Andrea Mascaretti, gli ex dirigenti di AN, Valeria Valido e Marco Passaretta.
Nel pomeriggio, Jonghi ha portato il saluto di Grande Milano alla prima manifestazione del movimento Italia Unica di Corrado Passera in Piazza San Babila e, parlando con alcuni giornalisti, ha pesantemente criticato la vergognosa ipocrisia della sinistra che ha fatto dimettere il ministro Maurizio Lupi (del Nuovo Centro Destra) ma si dimentica delle decine di inquisiti del PD che siedono serenamente al governo, in parlamento e nelle regioni.
Jonghi ha poi precisato, ancora una volta, la posizione e la strategia metapolitica di Grande Milano:
“Noi siamo una destra, coerente e realista, che dialoga con il centro, perché vuole vincere le elezioni ed andare al governo nazionale e di Milano”.
Invece, domenica pomeriggio, Grande Milano, mai dimentica delle sue radici, ha partecipato alla tradizionale commemorazione patriottica degli squadristi milanesi, sepolti nello storico Sacrario del Cimitero Monumentale, iniziativa organizzata dagli Arditi ANAI e dall’UNCRSI, guidata dal mitico comandante Armando Santoro (altro nostro socio onorario).
Infine, in merito alla annunciata non ricandidatura di Giuliano Pisapia a Sindaco di Milano, Roberto Jonghi Lavarini ha dichiarato:
"Se da una parte esultiamo per l'evidente fallimento politico del sindaco rosso e della giunta arancione, dall'altra siamo consapevoli che, per il centrodestra, le elezioni comunali del 2016 saranno una sfida più difficile del previsto. Con Pisapia ricandidato, avevamo la strada spianata per Palazzo Marino, così, invece, si riparte alla pari. Ora il centrodestra deve accelerare sulla scelta del suo candidato. Io confermo di essere pronto a presentarmi alle primarie di coalizione, ma, sinceramente, spero che si trovi, presto, una candidatura autorevole e condivisa da tutti".
Prossimo appuntamento, per tutti: giovedi prossimo, 26 marzo, dalle ore 18.30 alle ore 20.30, per la inaugurazione della sede (centro servizi e sportello del cittadino) di Via General Govone 56 a Milano.
http://progettomilano.it/

mercoledì 11 marzo 2015

Mario Mazzocchi Palmieri nuovo responsabile di Progetto Nazionale Milano.



Noi, Tosi e Salvini...



Non vogliamo minimamente entrare nelle beghe interne alla Lega ed alle storiche contrapposizioni fra veneti e lombardi. Certamente, ci dispiace molto vedere come il centrodestra, invece di unirsi, continua a litigare ed a dividersi, a solo vantaggio della sinistra.
 
Progetto Nazionale è un laboratorio politico, di moderna destra sociale ed identitaria, che aveva legittimamente deciso di sostenere Flavio Tosi (e la sua Fondazione per Ricostruire il Paese) alla elezioni primarie nazionali del centrodestra, ritenendolo strategicamente il migliore candidato possibile per sconfiggere la sinistra.
 
Ora gli scenari politici stanno velocemente cambiando e non è affatto scontato il sostegno di PN ad un eventuale nuovo partitino veneto di Tosi. Noi di Destra per Milano, quindi, staremo lealmente in Progetto Nazionale, fino a quando questo rimarrà, coerentemente con se stesso, un movimento apartitico e trasversale, teso a costruire una autentica destra di governo ed una reale alternativa al renzismo.

Su Milano, abbiamo carta bianca per decidere autonomamente come muoverci e chi sostenere come candidato sindaco, partendo dalla mia candidatura di bandiera alle possibili primarie locali del centrodestra. E proprio Matteo Salvini potrebbe essere, a Milano, il candidato giusto scelto dalla coalizione ma non andremo da lui, come fanno altri, con il cappello in mano, a fare atto di vassallaggio, ma da militanti politici e da uomini liberi, con le nostre idee, proposte e punti programmatici.
 
Per quanto mi riguarda, dedicherò le mie energie esclusivamente allo sviluppo ed al radicamento della nostra Associazione Culturale Grande Milano, mentre, di Progetto Nazionale, d’ora in poi, se ne occuperà ufficialmente l'amico Mario Mazzocchi Palmieri. Questo abbiamo unanimemente concordato e portiamo a Vostra conoscenza.
 
Roberto Jonghi Lavarini
Destra per Milano – Progetto Nazionale
Associazione Culturale Grande Milano
 

martedì 10 marzo 2015

GRANDE MILANO: evento-inaugurazione-aperitivo...

 
I Fondatori dell’Associazione Culturale Grande Milano
Alessandro Romei Longhena (presidente onorario)
Roberto Jonghi Lavarini (presidente)
Mario Mazzocchi Palmieri (vice presidente)
Vi invitano
INAUGURAZIONE SEDE - APERITIVO
“centro servizi – sportello del cittadino”
GIOVEDI 26 MARZO 2015 - ORE 18.30/20.30
VIA GENERAL GOVONE 56 – MILANO
Interverranno come graditi ospiti gli amici: Luca Battista (Progetto Nazionale), Riccardo Colato (Lealtà e Azione), Germano Sessa (Unione Generale del Lavoro), Vito Paragallo (Centro Nazionale Sportivo Fiamma), Igor Iezzi  e Massimiliano Bastoni (Lega Lombarda - Lega Nord), Giulio Gallera e Andrea Mascaretti (Forza Italia), Nicolò Mardegan (Nuovo Centro Destra), Massimo Girtanner (Fratelli d’Italia), Manfredi Palmieri (Polo dei Milanesi), Armando Siri (Partito Italia Nuova) e Tiberio Buonauguro (Partito Liberale Italiano).

venerdì 6 marzo 2015

Apre la sede di Grande Milano.

 
Il consiglio direttivo di GRANDE MILANO (associazione, indipendente e apartitica, di promozione culturale e sociale) è lieto di invitarvi:
 
GIOVEDI 26 MARZO (ORE 18.30-20.30), in VIA GENERAL GOVONE 56
 
all'aperitivo di inaugurazione della sua sede che sarà anche uno centro servizi ed un sportello del cittadino. Interverranno rappresentanti politici ed istituzionali di tutte le forze del centrodestra milanese.
...
 
Firmato: Giada Arioli, Monica Comandulli, Roberto Jonghi Lavarini (presidente), Francesco Lauri, Giulio Livoni, Simone Andrea Manelli, Mario Mazzocchi Palmieri (vice presidente), Fausto Montrone, Giovanni Pascale, Alessandro Romei Longhena (presidente onorario), Francesco Russomanno, Gianfranco Stefanizzi e Giovanni Trombetta.
 
www.progettomilano.it - info@progettomilano.it

mercoledì 4 marzo 2015

"Uomini in piedi, sopra le rovine"...

 
Il quadro politico italiano, in costante evoluzione, soprattutto nel centrodestra, in questi giorni, ha subito una vorticosa accelerazione ed un veloce effetto domino di scissioni e riunificazioni (nella Lega ma anche in Fratelli d'Italia e Forza Italia). Attendiamo che finisca questo ennesimo terremoto politico per avere un chiaro e preciso scenario, sul quale riposizionarci. Sceglieremo presto, dove e con chi stare, rimanendo sempre noi stessi, autentici patrioti e militanti politici, uomini liberi e coerenti, di moderna destra nazionale, popolare, sociale ed identitaria.
 
"Uomini in piedi, sopra le rovine"...

martedì 3 marzo 2015

Iniziative culturali di Lealtà e Azione.



ANALISI, PROSPETTIVE E STRATEGIE.


La riuscita manifestazione di Roma, organizzata dalla nuova Lega di Matteo Salvini, alla quale hanno partecipato Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e diversi movimenti sociali ed identitari della destra italiana, rappresenta una importante svolta politica verso la costruzione, anche in Italia, di un grande fronte nazionale, come quello francese di Marine Le Pen. Questo è, da molto tempo, il nostro obbiettivo metapolitico, oggi condiviso da tanti altri amici, vecchi e nuovi.
 
Prossimo appuntamento sarà sabato a Venezia, dove, questa inedita alleanza anti mondialista fra autentici patrioti, nazionalisti ed autonomisti, avrà una ulteriore occasione per ritrovarsi e cementarsi. Su questa strada, le diverse basi militanti sono molto più avanti dei rispettivi dirigenti, ed ancor più lo sono gli elettori italiani che, come noi, chiedono, in tempi brevi, un nuovo e grande movimento unitario che li rappresenti.
 
Questa rimane la nostra meta a medio-lungo termine ma, nel presente e nell’immediato futuro, abbiamo il sacrosanto dovere di essere realisti, perché il nostro ipotetico fonte nazionale, ora come ora, otterrebbe il 20-25% dei consensi, certamente un buonissimo risultato ma, purtroppo, non sufficiente, in un sistema bipolare maggioritario, a vincere le elezioni nazionali, regionali ed amministrative.
 
Per questo noi "destra ultras”, se da una parte sosteniamo convintamente l’azione politica, identitaria e nazional-popolare, di Matteo Salvini (e Mario Borghezio), dall’altra, capiamo e condividiamo anche la strategia, parallela e ad ampio raggio, di coloro che, come il sindaco Flavio Tosi ed il presidente Roberto Maroni, vogliono mantenere e rafforzare una alleanza elettorale con il centrodestra moderato di Forza Italia, NCD (se escono dal governo!), UDC ed Italia Unica, per sconfiggere la sinistra e creare una seria opposizione e opzione al governo Renzi.
 
Oggi, purtroppo, è del tutto evidente che non possiamo “marciare da soli”, non abbiamo ancora i numeri sufficienti per farlo, e dividerci sarebbe una vera follia autolesionista, un regalo gratuito alla sinistra, comunista e giacobina ed ai poteri forti della plutocrazia mondialista: rischiamo di perdere subito il Veneto e, nel 2016, di riconsegnare Milano nelle mani di Pisapia e compagni.
 
Per questo noi, da militanti politici liberi e coerenti (e non da opportunisti mestieranti della partitocrazia), lavoriamo per costruire una seria alternativa al sistema ma, rimaniamo (e rimarremo fino a quando sarà necessario) saldamente all’interno del centrodestra, ricordando sempre a tutti che la maggioranza del popolo italiano non è e non è mai stata di sinistra: i compagni vincono solo con la menzogna, la mistificazione, i brogli ed approfittando delle nostre divisioni.
 
Tanto altro ci sarebbe da dire: dai nostri rapporti e progetti euroasiatici con la Russia di Putin, alla difesa del patrimonio (storico, culturale ma anche immobiliare ed economico) della Fondazione Alleanza Nazionale, tesoro che è di tutti coloro che hanno militato prima nel MSI e poi in AN, sul quale troppi voraci parassiti e vecchi colonnelli vogliono mettere mano... Su questi ed altri importati temi politici e sociali avremo modo di tornare, per approfondirli e dibatterli i maniera adeguata.
Vi saluto, anticipandovi che, molto presto, sarà inaugurata la sede della nostra associazione culturale Grande Milano, uno centro servizi al cittadino ed un laboratorio civico per le prossime importanti elezioni amministrative milanesi del 2016 (ne approfitto per ricordarvi che potete ancora votarmi al sondaggio-gioco lanciato da Libero Quotidiano, ritagliando, compilando ed inviando i relativi tagliandi alla redazione...).

Roberto Jonghi Lavarini

http://www.asinorosso.it/milano-lintervista-di-libero-a-ro…/
http://www.linkiesta.it/an-fondazione-class-action
http://www.polisblog.it/…/il-tesoro-di-alleanza-nazionale-g…
http://temi.repubblica.it/…/linfatuazione-putiniana-della-…/
http://espresso.repubblica.it/…/salvini-day-l-antologia-fas…
http://lantiquariodibrera.blogspot.it/…/il-barone-nero-fa-p…

http://www.robertojonghi.it/ - http://www.progettomilano.it/