giovedì 23 ottobre 2014

Matteo Renzi: governo bla-bla-bla...


Progetto Nazionale protagonista!

 
 
 
Scompaiono La Destra di Storace e la Fiamma Tricolore di Rauti. E arrivano Casa Pound e Progetto Nazionale
 
Dopo il grande corteo leghista di Milano, cambia completamente lo scenario politico della destra in Italia. Scompaiono La Destra di Francesco Storace (rifugiatosi in Forza Italia) e la storica Fiamma Tricolore di Pino Rauti (massacrata da ripetute scissioni), con un travaso di militanza verso due movimenti ora molto vicini alla nuova Lega dei Popoli di Matteo Salvini: Casa Pound di Gianluca Iannone e Progetto Nazionale di Piero Puschiavo.
CP diventa il principale gruppo nazionale per numero di sedi e di militanti, soprattutto giovani. PN raccoglie, invece, la maggioranza dei dirigenti ed amministratori locali, ex notabili missini di AN. Terzo gruppo nazionale, per ora ancora isolato e fuori dai giochi, rimane, seppure in forte crisi politica, economica e di iscritti, Forza Nuova di Roberto Fiore.
Questi sono, ad oggi, i tre principali gruppi politici a carattere nazionale della destra sociale e radicale italiana, che stanno calamitando la quarantina di gruppi minori, soprattutto locali. Tutti sperano, guardano con simpatia ed attenzione alla evoluzione della Lega di Salvini; nessuno, invece, guarda ai "vecchi" Fratelli d'Italia che, con la costruzione di un Fronte Nazionale "verde-nero", rischiano di scomparire definitivamente.
 
 
 
 


mercoledì 22 ottobre 2014

"Storia, Cultura e Geopolitica"

 
Storia, cultura e geopolitica allo Spazio Ritter di Milano: dibattito con Cesare Ferri, Marco Valle (autore del libro Confini e Conflitti), Maurizio Murelli, Marco Battarra e Attilio Carelli. Per Progetto Nazionale erano presenti Roberto Jonghi Lavarini e Giovanni Trombetta.


lunedì 20 ottobre 2014

In ricordo dei Piccoli Martiri di Gorla.

 
20 ottobre 2014: Progetto Nazionale Milano presente alla commemorazione ufficiale dei Piccoli Martiri di Gorla, con una propria delegazione guidata dal paracadutista conte Alessandro Romei Longhena.


Riunificare, rinnovare e rilanciare il centro-destra !

 
 
 


Sabato, a Milano, si è svolto un dibattito, molto importante, sul futuro del centro-destra in Italia, al quale hanno partecipato: il ministro Maurizio Lupi ed i senatori Roberto Formigoni e Gaetano Quagliariello per il NCD, l'on. Raffaele Fitto per Forza Italia, il presidente nazionale dell'UDC (Stefano D'Alia), Adolfo Urso di Fare Futuro e Mario Mauro dei Popolari, oltre a intellettuali, giornalisti e rappresentanti di circoli ed associazioni culturali.
 
Al convegno è intervenuta anche una delegazione ufficiale di Progetto Nazionale, ricordano a tutti i diversi convenuti, il pieno e convinto sostegno del movimento al rinnovamento complessivo della politica italiana, al sistema delle elezioni primarie per la selezione della classe dirigente ed alla candidatura di Flavio Tosi.
 
Il conte Alessandro Romei Longhena ha chiesto al Nuovo Centro Destra di "fare chiarezza, uscendo dal governo Renzi, per costruire insieme una vera alternativa alla sinistra". Mario Mazzocchi Palmieri ha sottolineato "la necessità del rinnovamento che deve avvenire secondo rigorosi criteri di partecipazione e meritocrazia". Roberto Jonghi Lavarini, infine, ha confermato "l'importanza storica della destra sociale, la fondamentale alleanza con la Lega Nord" ed anche la sua possibile candidatura alle elezioni primarie per la scelta del futuro candidato sindaco del centro-destra di Milano.
 
 
 

 
 

100.000 STOP INVASIONE !

 



 
 
Grandiosa manifestazione popolare: oltre centomila italiani, con la nuova Lega dei Popoli di Matteo Salvini, a Milano, in Piazza Duomo, per dire no alla invasione di immigrati extra-europei. Fra questi almeno ottomila militanti della "destra sociale e radicale", provenienti da tutta Italia, con una massiccia presenza, bene organizzata e visibile, di Casa Pound.
 
Presenti anche i militanti di Lealtà e Azione (sempre perfettamente inquadrati), del Movimento Patria Sociale, della Unione Patriottica, del Movimento per il Lavoro, dei Fratelli Cristiani, del Centro Studi Patria e Libertà, del Movimento Sociale Irpino e del Movimento Controcorrente per il Territorio. Un migliaio quelli di Progetto Nazionale, provenienti soprattutto dalla Lombardia, divisi in cinque gruppi, guidati dal vice-presidente nazionale Luca Battista, dal conte Alessandro Romei Longhena, da Roberto Jonghi Lavarini, dal Prof. Christian Garavaglia (Sindaco di Turbigo), da Francesco Russomanno e da suo padre Giuseppe Russomanno (consigliere della Città Metropolitana di Milano).
 
In mezzo al corteo, anche volti noti come quello di un soddisfatto Maurizio Murelli, antesignano, con la storica rivista Orion, degli studi geopolitici e delle teorie identitarie, anti-mondialiste ed euro-asiatiche. Ovviamente, fra i padroni di casa, grande l'entusiasmo della associazione Terra Insubre e dei "camerati padani" Franco Imperatore e Diego Zoia, da molti anni schierati con la Lega.
 
Luca Battista ha portato il saluto ufficiale di Progetto Nazionale (e del suo presidente Piero Puschiavo) ai vertici della Lega Nord ed alle delegazioni estere presenti, in particolare a quella del Front National francese di Marine Le Pen. Alessandro Romei Longhena ha salutato gli amici eurodeputati Mario Borghezio e Gianluca Buonanno, eletti con il contributo di Progetto Nazionale. Roberto Jonghi Lavarini si è complimentato con Marco Clemente, responsabile lombardo di Casa Pound, dicendosi disponibile a collaborare, in questa direzione, su battaglie ed iniziative comuni, con tutte le forze d'area, a partire dal movimento Patriae di Alberto Arrighi.
 
 

 

giovedì 16 ottobre 2014

Progetto Nazionale con la nuova Lega dei Popoli!

 
Matteo Salvini con Roberto Jonghi Lavarini in Piazza San Babila.
Contro l'invasione di immigrati extra-europei, battaglia comune:
Progetto Nazionale Milano con la nuova Lega dei Popoli!

mercoledì 15 ottobre 2014

giovedì 9 ottobre 2014

Sempre al fianco degli Italiani!

 
La marcia su Lambrate, data da destinarsi. La «Destra per Milano» che fa parte del «Progetto nazionale» (simbolo, una fiamma tricolore) annuncia: «Siamo pronti». Volantini che invocano «legge, ordine, sicurezza, pulizia». Comunicati via email che riportano le dichiarazioni di guerra del presidente del circolo Roberto Jonghi Lavarini: «Siamo pronti a marciare su Lambrate per liberare quel quartiere dall’invasione degli zingari, che deturpano e sporcano il territorio, infastidiscono e molestano donne ed anziani, e, soprattutto, rubano nelle case e nei negozi». Giustizieri della notte e del giorno: «Pronti ad organizzare ronde, diurne e notturne, e presidi fissi contro il degrado - assicura Alessandro Romei Longhena, esponente di Progetto Nazionale ed ufficiale dei Paracadutisti della Folgore in congedo -, con i nostri militanti, gente preparata e determinata, a difendere i cittadini di Lambrate, esasperati dalla arrogante ed insopportabile presenza degli zingari che devono capire che ci sono degli italiani che sono pronti a reagire ed a difendersi».  Se non fosse chiaro, «la misura è colma - aggiunge Mario Mazzocchi Palmieri, vice presidente di Destra per Milano -, sono i cittadini della zona ad averci chiamato e noi risponderemo al loro appello, chiamando gli italiani ad una civile ribellione popolare. Il sindaco comunista Pisapia ha abbandonato le periferie milanesi, regalandole ai suoi fratelli Rom, come aveva promesso». (Corriere della Sera di Milano).
 
 

mercoledì 8 ottobre 2014

L'ITALIA si ribella!



Visita in Regione Lombardia.

 

 
Manuel Negri, Luca Battista e Roberto Jonghi Lavarini a Milano, davanti alla Regione Lombardia, dove hanno incontrato i rappresentanti di tutti i gruppi politici del centro-destra, confermando il sostegno di Progetto Nazionale al governo del presidente Roberto Maroni.

martedì 7 ottobre 2014

Per una Banca Locale, radicata sul territorio e vicino a famiglie ed imprese.

Una banca che svolga attività di interesse pubblico.
Proposta politico economica per lo SVILUPPO TERRITORIALE.
Missione
Riteniamo più giusto vivere del proprio lavoro piuttosto che vivere di rendita finanziaria; preferiamo un’economia fondata sulla tutela del risparmio e degli investimenti rispetto ad un’economia improntata su spesa e consumi.

Per questo, secondo noi, la banca ideale deve avere un ruolo etico e sociale ed iscriverlo nel proprio statuto, e la sua attività deve ritornare ad essere una funzione d’interesse pubblico.

La nostra idea di banca vuole essere realmente differente.
Descrizione
LINEE GUIDA
Il Comune o l’unione di più Comuni (per complessità ed efficacia è preferibile un bacino di dimensioni medio/grandi) potrebbe prendere in considerazione l’idea di creare una propria banca:
- da considerarsi a tutti gli effetti alla stregua di un istituto ordinario, quindi soggetto all'affiliazione ABI e sotto la giurisdizione di Bankitalia s.p.a.;
- oppure da considerarsi quale istitut...o di diritto pubblico, sulla falsa riga delle 'vecchie fondazioni bancarie', prima della riforma, di conseguenza soggetto ad altro tipo di normative.

Tale banca, detta BANCA LOCALE, sarà volta al rilancio dell’economia del territorio, dovrà essere una banca pubblica dove, da statuto, il 51% necessariamente dovrà essere detenuto dal Comune stesso, mentre il restante dovrà essere ad azionariato diffuso.

Il Comune, depositandovi le sue entrate fiscali e gli assets immobiliari, va a costituire la maggioranza del capitale sociale cui aggiungere i depositi provenienti dai risparmi.

L’ammontare del capitale, va a costituire deposito della banca che, nel pieno rispetto della regolamentazione sancita dal sistema bancario, può essere moltiplicato, a fini di nuovi im-pieghi, per un fattore di 9, secondo il principio della riserva frazionaria.

Da qui, la banca, ha la facoltà di concedere prestiti (le proprie entrate moltiplicate per 9) a chiunque ne abbia i requisiti: famiglie, piccole-medie imprese, industriali, artigianali o agricole e all’amministrazione stessa.

OBBIETTIVI
Di fatto la banca agirebbe come una agenzia di sviluppo economico, sostenendo progetti di investimento, e da calmiere dei tassi di interesse, concedendo finanziamenti a tassi più bassi rispetto mercatorispetto a quelli attualmente sul mercato.

Si produrrebbe così ricchezza sul territorio e dunque nuovo gettito fiscale, nuovi fondi per la banca; insomma, andrebbe a generarsi un ciclo virtuoso, lontano da squilibri inflazionistici, bolle speculative e ‘derivati’; un’economia non ‘dopata’, ma sana, fondata sul risparmio e sugli investimenti.

Attraverso una simile operazione, non solo si taglierebbero fuori i tradizionali ‘istituti di debito’, ma si potrebbe seriamente rivitalizzare il tessuto economico e rilanciare lo sviluppo locale, facendo fronte alla realizzazione e alla manutenzione straordinaria delle infrastrutture.

PRATICABILITÀ
In ogni caso questa è una ricetta realizzabile e concretizzabile solamente attraverso la ferma determinazione degli amministratori che vorranno abbracciare questo progetto.
Va sottolineato che in ambito creditizio soluzioni simili nello spirito (un modo di ‘fare banca’ differente rispetto a quello generalmente diffuso oggi), sono operative con successo in più parti del mondo, non da ultime Islanda, Stati Uniti d’America e Germania. Non ci inventiamo quindi nulla di fantascientifico e di inapplicabile.

CONSIDERAZIONI CRITICHE
Per quanto riguarda il discorso dei depositi derivanti da parte delle entrate fiscali ipoteticamente sottratte all'utilizzo per progetti pubblici, occorre sottolineare che queste non verranno utilizzate in toto ed indiscriminatamente, bensì soppesando le quantità necessarie ad utilizzo immediato e le eventuali eccedenze da destinare a deposito (ricordiamo che esistono amministrazioni ligie che pur avendo degli avanzi di bilancio non li possono spendere a causa del “patto di stabilità”).

Importante è comunque capire che ogni euro depositato consente, sempre in base al principio della riserva frazionaria, di impiegare prestiti per il suo corrispondente coefficiente moltiplicatore, prestiti cui necessariamente può attingere, in primis, l'amministrazione stessa per realizzare i suoi scopi sociali e pubblici.

Di conseguenza ogni euro utilizzato e destinato a deposito non viene assolutamente sottratto alla comunità; anzi deve essere sfruttata la possibilità di potenziarne il suo valore.

In relazione agli eventuali rischi per attività e gestione condotte in maniera scriteriata, occorre precisare due aspetti:
- in primis, la BANCA LOCALE, non avendo finalità di lucro per statuto (e le eventuali eccedenze a bilancio vengono destinate ad aumentare il capitale sociale, creando un effetto dinamo sul coefficiente moltiplicatore), rimane vincolata ad utilizzare la raccolta per impieghi sul territo-rio (parte di questi impieghi possono purtroppo avere anche esiti negativi per investimenti sbagliati, ma proporzionalmente non saranno mai in grado di far crollare un sistema al pari di un utilizzo meramente speculativo);
- in secundis, quale maggior rischio hanno contratto fino ad ora le amministrazioni che hanno visto imporsi dalle banche operazioni coi derivati che hanno condotto anche alcuni enti pubblici e Comuni stessi alla soglia del fallimento? Uscire da questa logica cui le amministrazioni erano costrette ad affidarsi per accedere a finanziamenti, rimane quindi un fattore positivo.

È normale che i criteri di impiego della raccolta debbano essere fatti nella maniera più accorta possibile, primo perché vengono utilizzati soldi pubblici, secondariamente perché vanno finanziati esclusivamente progetti seri e concreti che possano ridare effettivamente slancio all'economia del territorio alimentando il circuito produzione-occupazione-consumo.

La logica di attribuzione dei finanziamenti deve essere rapportata al grado di rischio ma, a differenza delle banche ordinarie, innanzitutto l'accesso al credito, pur richiedendo la meritorietà, deve essere più snello - e viste le condizioni odierne non serve molto - e, soprattutto, a costi e condizioni differenti, quindi più vantaggiose.

Ben vengano quindi le eventuali giuste osservazioni e le precisazioni, pur critiche verso il progetto, ma siamo consapevoli che le critiche a tale idea verranno soprattutto da parte di chi intende mantenere inalterato questo stato di sudditanza al sistema bancario attuale e da chi non riesce a immaginare o ricordare come funzionavano le cose in materia non più di qualche decennio fa, prima dei disastri causati dalle nefaste date del 1994 (passaggio al modello di ‘banca universale’ ossia “un intermediario che opera senza vincoli di specializzazione temporale ed in tutti i settori dell'intermediazione finanziaria"...) e del 2000 (rimozione negli Usa del Glass - Steagal Act, operante fin dal 1933, che sanciva la separazione tra le attività delle banche commerciali e quelle delle banche d’investimento, proibendo alle prime di sottoscrivere o acquistare titoli, sia direttamente, sia indirettamente tramite controllate che ne effettuino in via principale l'emissione).

La nostra risposta ai probabili detrattori è una soltanto:

FINO AD OGGI SI È CONCESSO ALLE BANCHE DI DETERMINARE TROPPO, E BEN OLTRE LE NORMALI PREROGATIVE. ORA DOBBIAMO TROVARE, TENTARE, PROVARE UNA ALTERNATIVA PER NON FARCI SCIPPARE ULTERIORMENTE I NOSTRI SOLDI, LE NOSTRE SPERANZE, IL NOSTRO FUTURO.

LE SOLUZIONI RADICALI, ALLA FINE, SONO LE MENO COSTOSE.

"La truffa del TFR"



Il progetto di mettere in busta paga il Tfr risulta l’ennesimo tentativo di attacco al Paese produttivo da parte di questo governo, sempre più vicino agli interessi del sistema bancario quanto lontano dalle reali esigenze di lavoratori e aziende che rappresentano, al di là degli artificiosi parametri finanziari, i veri soggetti protagonisti dell’economia reale incarnata da una miriade di piccole e medie imprese.
La strampalata idea lanciata da Matteo Renzi, unitamente al resto, susseguentemente al ritorno dal viaggio negli Usa dove ha incontrato i principali centri nevralgici del potere, Cfr (Council on Foreign Relations) in testa, è stata respinta all’unanimità da tutte le categorie produttive come un suicidio per le imprese.
A conti fatti, le imprese dovrebbero pagare mensilmente il Tfr in busta paga con un aggravio di circa 13 miliardi l’anno sul sistema; soldi che non ci sono, soldi che oltre il 90% delle stesse aziende non ha e che si vedrebbe costretto ad andare a chiedere al sistema bancario a costi e condizioni esorbitanti, senza considerare l’enorme difficoltà di accesso al credito; quindi, ammesso di trovarli, dovrebbero anche pagarci gli interessi, naturalmente con enorme vantaggio dei soliti noti.
 
Manuel Negri

venerdì 3 ottobre 2014

Il Prof. Christian Garavaglia, Sindaco di Turbigo.

 
Il Prof. Christian Garavaglia, Ricercatore di Economia Politica presso l’Università degli Studi di Milano e Sindaco di centro-destra del Comune di Turbigo, ha ufficialmente aderito a Progetto Nazionale, Associazione Culturale e Laboratorio Politico, trasversale ed apartitico, che si propone di rinnovare la classe dirigente e la politica italiana, attraverso le elezioni primarie e rigorosi criteri di partecipazione popolare, radicamento sul territorio, trasparenza e meritocrazia.
La decisione ufficiale del giovane sindaco e brillante docente universitario è stata bene accolta da una delegazione ufficiale di Progetto Nazionale Milano, composta da: Roberto Jonghi Lavarini, Francesco Lauri, Giovanni Trombetta ed Alessandro Romei Longhena, già Sindaco di Noviglio. Garavagli si occuperà, soprattutto, di coordinare gli amministratori locali della Lombardia (aderenti alla associazione), di promuovere iniziative culturali e corsi di formazione.