martedì 23 dicembre 2014

"Trame nere e balle di regime..."

 
"Trama nera, trama nera, sol con te si fa carriera..."
 
 
Nella foto ecco il pericolosissimo terrorista nero, Rutilio Sermonti, di 94 anni (dicasi novantaquattro!!!), pronto all'azione...
 
Le solite balle di regime, alle quali, fortunatamente non crede più nessuno.
Quando il sistema si sente delegittimato, si inventa degli inesistenti pericoli fascisti, per distogliere l'attenzione degli Italiani dai loro reali problemi e dalle vere cause di questa crisi economica e sociale.
 
Al Prof. Rutilio Sermonti, intellettuale di profonda cultura e coerenza, già combattente della RSI, tutta la nostra solidarietà e simpatia!
 

lunedì 22 dicembre 2014

Contro l'arroganza, l'usura e le truffe delle banche !


 
Roberto Jonghi Lavarini (Presidente di Progetto Nazionale Milano) in Televisione, ospite della trasmissione Forte e Chiaro, condotta su Telelombardia e Intelligo TV, dal giornalista Roberto Poletti. Argomento della puntata: l'usura, l'arroganza e le truffe delle banche.
 

La Fiamma di Progetto Nazionale arde a Porta Venezia.

 
Grande giornata di appassionata militanza politica di Progetto Nazionale Milano a Porta Venezia ed in Corso Buenos Aires, dove, a cittadini e commercianti, sono stati distribuiti oltre 5000 volantini del movimento. Una zona, già roccaforte elettorale del MSI e di AN, dove Roberto Jonghi Lavarini è stato anche presidente di circoscrizione, che conferma lo storico radicamento ed il profondo legame con la destra nazionale, popolare, sociale ed identitaria.
 
 


 

Stop immigrazione: prima gli Italiani !

 

 

 
 
Il Presidente di Progetto Nazionale Milano, Roberto Jonghi Lavarini, in televisione, ospite della trasmissione Forte e Chiaro, condotta dal giornalista Roberto Poletti, su Telelombardia e Intelligo TV. Argomento della vivace puntata: immigrazione, lavoro, pensioni e crisi sociale.
 
 



 

giovedì 18 dicembre 2014

FARE FRONTE !

 
"FARE FRONTE,
contro il mondialismo e l'immigrazione, per l'Europa dei popoli"

GIOVEDI 15 GENNAIO 2015 - ORE 18.30
Spazio Ritter - Via Maiocchi 28 - Milano

Incontro con l'eurodeputato On. MARIO BORGHEZIO

Interverranno: Massimiliano Bastoni, Marco Battarra, Massimo Grecchi, Roberto Jonghi Lavarini ed altri esponenti e rappresentanti della destra radicale, identitaria e nazional-popolare... (questo volantino è solo una prima bozza che sarà presto aggiornata)

Contro usura bancaria ed anatocismo.


 
 
Grande Milano, in collaborazione con la Mutua Sociale Ambrosiana, gestisce un centro servizi (assistenza amministrativa e fiscale, consulenza legale e sociale, difesa di utenti, contribuenti, risparmiatori, consumatori e pensionati) per fam...iglie, imprese e cittadini italiani.

La MUSA esamina, analizza e se necessario contesta l’usura bancaria nei contratti di mutuo, leasing, finanziamento, cessioni del quinto, derivati e swap; ricalcola estratti contro trimestrali per verificare l’esistenza di anatocismo, ovvero la presenza di interessi sull’interesse.

http://progettomilano.it/ - http://www.mutuasociale.it/

mercoledì 17 dicembre 2014

CORSI di FORMAZIONE culturale e professionale.


L’Associazione Culturale Grande Milano collabora con Enforma, nella organizzazione e promozione di diversi corsi di formazione culturale, linguistica e professionale (compresi quelli obbligatori per legge in materia di sicurezza, sanità e crediti formativi di aggiornamento).

ENFORMA – Ente di Formazione Professionale, legalmente riconosciuto ed operante a livello nazionale, certificato ed accreditato dalla Regione Lombardia. Usufruisce del Fondo Sociale Europeo, dei Fondi per le Imprese, dei Fondi interprofessionali e partecipa regolarmente ai Bandi delle istituzioni pubbliche. Rilascia Crediti Formativi (ECM), obbligatori per legge, per i professionisti, ed attestati pubblici della Regione Lombardia.

Questi i corsi, organizzati a Milano ed in Lombardia:

Corsi di formazione OSS (Operatori Servizi di Sicurezza, vigilanza privata riconosciuta ed iscritta agli albi prefettizi) – obbligatorio per legge

Corsi di Sicurezza sul Lavoro (RSPP per Datori di lavoro, Primo soccorso, RLS Responsabile sicurezza lavoratori, Antincendio, DVR Documento valutazione rischi) – obbligatori per legge

Corsi di Sicurezza Edile (Operatore piattaforme aeree, GRU per autocarro, GRU a torre, Carrelli elevatori, Conduttori di escavatori, Conduttori pompe calcestruzzo) – obbligatori per legge

Corsi Socio Sanitari (OSS Operatore socio sanitario, ASA Assistente socio assistenziale, Assistente familiare “badante”, MCB Massaggiatore e Capo bagnino di stabilimenti idroterapici) – obbligatori per legge

Corsi di formazione per Professioni autonome (Utilizzo base del PC, Webmaster, Tecnico riparatore computer, Tecnico riparatore telefonia mobile, Marketing e vendita, Sistemi di qualità, Addetto controllo di qualità, Miglioramento processi produttivi, Miglioramento processi gestionali, Addetto servizi di controllo, Mediazione culturale)

Corsi di Lingue (base, avanzato e commerciale) di Tedesco, Russo, Arabo e Cinese

http://progettomilano.it/ - http://www.enforma.biz/ - http://www.sportnazionale.it/

Informazioni: progettonazionalemilano@gmail.com

 

Associazione Culturale Grande Milano



Grande Milano, come il Ducato dei Visconti e degli Sforza (stato dalle Alpi al Mar Ligure), come la nostra Arcidiocesi Ambrosiana (la più estesa della cristianità), come la nuova Città Metropolitana (sede della Esposizione Universale del 2015). Grande Milano, prima celtica e poi romana, leonardesca e manzoniana, imperiale e asburgica (con Maria Teresa), rinascimentale e risorgimentale, nazionale e patriottica (con le V Giornate), interventista e futurista, fascista primigenia e crepuscolare, culla di tutti i movimenti politici innovatori.

Grande Milano, da sempre laboratorio politico innovativo, indiscussa capitale economica e (un tempo) anche morale d’Italia, antico esempio di sobrietà e buona amministrazione, città accogliente ed operosa, autenticamente aperta e solidale. Grande Milano, in tutto il mondo, città della ricerca e della qualità, dell’eccellenza e del buon gusto, dell’arte e del teatro, della moda e del design. Grande Milano della Madunina, della sana borghesia produttiva, della tradizione meneghina, del risotto giallo e del panettone, delle grandi rivali Inter e Milan.

Questa è la nostra città che vogliamo vivere, sostenere e migliorare, rendendola più pulita e sicura, moderna ed efficiente, difendendone le tradizioni e l'identità, il genuino spirito imprenditoriale, il benessere, la vocazione europea ed internazionale. Questo sito internet è un “laboratorio civico” al servizio della nostra comunità e del nostro territorio, uno spazio libero, aperto al contributo di tutti gli italiani “di buona volontà” che vogliono veramente una “Grande Milano” per se e per le prossime generazioni. 

Organizzazione

Grande Milano è una libera Associazione Culturale, legalmente riconosciuta, che promuove iniziative culturali, sociali, ricreative e sportive. Grande Milano aderisce al Centro Nazionale Sportivo Fiamma (Ente Europeo di Promozione Sportiva e Culturale, di Assistenza Sociale, Difesa Ambientale e Protezione Civile, riconosciuto dal Ministero degli Interni, dal CONI, dalla Regione Lombardia e dalla Comunità Europea) ed a Progetto Nazionale Fiamma Futura  (Associazione Culturale e Laboratorio Politico, movimento apartitico, indipendente e trasversale, impegnato nella difesa della giustizia sociale e della nostra identità e sovranità nazionale).

Grande Milano, in collaborazione con la Mutua Sociale Ambrosiana, gestisce un centro servizi (assistenza amministrativa e fiscale, consulenza legale e sociale, difesa di utenti, contribuenti, risparmiatori, consumatori e pensionati) per famiglie, imprese e cittadini italiani, e collabora anche con ENFORMA (Ente accreditato presso la Regione Lombardia e la Comunità Europea) per l’organizzazione di corsi di formazione professionale, culturale, tecnica e linguistica, compresi quelli, obbligatori per legge, sulla sicurezza.

Il direttivo di Grande Milano è composto da un gruppo di amici, imprenditori e professionisti che, con spirito civico, patriottico e di volontariato, hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo al “bene comune” della nostra città: Giada Arioli, Monica Comandulli (tesoriere), Roberto Jonghi Lavarini (presidente) Francesco Lauri, Giulio Livoni, Simone Andrea Manelli, Mario Mazzocchi Palmieri (vice presidente), Alessandro Romei Longhena (presidente onorario), Francesco Russomanno, Gianfranco Stefanizzi. 

Soci onorari sono: il Comandante Armando Santoro (presidente UNC-RSI), il Comandante Pierpaolo Silvestri (presidente nazionale ANAI), il marò Sergio Pogliani (vice presidente associazione XMAS), il prof. Massimo Grecchi (presidente di Sinergie-Altavia Milano) ed il prof. Christian Garavaglia (docente alla Università Statale e sindaco di Turbigo).

http://progettomilano.it/

 

lunedì 15 dicembre 2014

Aliquota fiscale unica al 15% = giustizia sociale e ripresa economica!

 
Interessante  convegno tematico organizzato dalla Lega Nord avente come tema la " Flat tax con aliquota al !5%"; presenti sul palco oltre al segretario federale Matteo Salvini, il responsabile economico Claudio Borghi, Armando Siri del PIN ( Partito Italia Nuova)  ed il professore USA alla Stanford University  Alvin Rabuska, padre della Flat Tax. Il progetto di una Flat Tax, pienamente costituzionale come evidenziato nell'intervento del Prof. Leone, potrebbe nelle intenzioni di Matteo Salvini essere alla base della riunificazione del centrodestra. Il prof. Rabushka nel suo intervento evidenzia come la Flat Tax sia in vigore ormai in 38 paesi nel mondo, tra i quali Russia e Svizzera e come la adozione di tale progetto abbia fatto incrementare nel giro di qualche anno il gettito fiscale in ogni paese in cui e' stato introdotto, incentivando l'emersione della economia in nero  e disincentivando l'evasione fiscale. Cio' varrebbe in modo particolare per l'Italia in cui il peso dell'economia sommersa si calcola essere nell'ordine del 28%, al secondo posto nel mondo dopo la Grecia. Con esempi concreti vengono inoltre fugati i timori circa una non costituzionalita' della proposta visto che il sistema fiscale italiano deve informarsi a " criteri" di progressivita'. L'introduzione di opportuni sgravi  e detrazioni fiscali applicati sugli scaglioni di reddito inferiori conferirebbe come dimostrato dalla varie tabelle presentate un criterio di progressivita' al progetto. Tale progetto inoltre secondo Rabushka  funzionerebbe oltre che da catalizzatore per una emersione del sommerso anche di un richiamo forte al ritorno di forti investimenti esteri nel nostro paese ed a uno stop della delocalizzazione all' estero. Viene citato in negativo il caso della Francia in cui il progettato incremento di aliquota massima al 75% abbia provocato una fuga all'estero di 400 mila contribuenti ad alto reddito con conseguente marcata diminuzione del gettito fiscale. Intervento finale del segretario federale Matteo Salvini che ha ricordato ai presenti come obiettivo della lega sia di vincere e non partecipare e come sia aperta a contaminarsi e contaminare tutte quelle forze che si riconoscano sul suo programma. (relazione a cura di Giovanni Trombetta).
 
 
 
Alla manifestazione della Lega Nord ha ufficialmente partecipato una numerosa delegazione di Progetto Nazionale Milano, guidata dal prof. Massimo Grecchi (insigne fisico, geologo, progettista e docente universitario), dal presidente Roberto Jonghi Lavarini e dai dirigenti provinciali Monica Comandulli, Giulio Livoni (presidente della Mutua Sociale Ambrosiana), Giovanni Trombetta e Francesco Russomanno. Presenti anche il prof. Fabrizio De Marinis (intellettuale dannunziano e giornalista de Il Giornale), Paolo Riva ed il consigliere di zona 2, Paolo Roccatagliata. I rappresentanti di Progetto Nazionale hanno portato il loro saluto a Matteo Salvini, al presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni ed al segretario provinciale della Lega Nord, Igor Iezzi. Successivamente, Grecchi e Jonghi, si sono intrattenuti in riunione politica con l'on. Mario Borghezio e Max Bastoni (consigliere comunale della Lega a Milano), confermando l'ottimo rapporto di condivisione e collaborazione politica, al fine di creare, insieme, un grande fronte identitario e nazional-popolare, come quello francese dei Le Pen (Jean Marie, Marine e Marione). Per la prossima metà di gennaio, quindi, è stato programmato un primo incontro pubblico, per fare il punto della situazione politica nazionale, locale ed internazionale.
 



Le regole di comportamento di Rutilio Sermonti.

L'opzione nazionalpopolare non consiste nell'adesione a una serie di opinioni politiche, bensì nella partecipazione a un modo di essere interiore, essenzialmente spirituale, con radici nell'autentica tradizione di ciascun popolo, e come tale inevitabilmente avversa a quella che viene definita "civiltà moderna" e all'utopia egualitaria che le è propria.
Tale modo di essere va quindi attestato, più che con argomentazioni verbali, che possono essere insincere, col proprio comportamento, sia interiore che esteriore, che, implicando la prontezza a qualsiasi sacrificio, ivi compreso il supremo, non si presta ad essere simulato e ,se non è di purezza assoluta, alla prima prova seria, fallisce. Lo stesso comportamento, nel contempo, svolge un interiore ruolo attivo nel  pieno conseguimento, nel singolo, del modo di essere di cui all'art. 1..
Trattando di comportamento, deve distinguersi in:
  Verso se stessi;
  Verso gli altri nazionalpopolari;
  Verso gli estranei, ma interessati;
  Verso gli estranei non interessati (massa);
  Verso i nemici;
  Verso i venduti ai nemici ed altri utili idioti dei medesimi,
  Verso la natura vivente, e cioè le specie non umane;
   Verso l'ordine cosmico.
Comportamento verso sè stessi.
   Il minimo della comprensione e della tolleranza, e il massimo della spietatezza il  Nazionalpopolare (indicato per l'innanzi dalla sigla NP) deve riservare a se stesso, senza gloriarsi del raggiungimento del livello umano conseguito, e sempre teso con tutte le forze a superarlo. La Lunga via non ha fine, e si protende nell'Infinito.
Comportamento verso gli altri NP.
   Esso va dettato esclusivamente dall'emulazione: mai dall'invidia e dalla competizione, come accade nei partiti della c.d. democrazia. Il NP militante non imbocca una carriera, ma si vota ad una missione. Quel che per lui conta è il successo della medesima, realizzabile soltanto con la spirituale unità e l'intensa sinergia dell'intera compagine. Quindi, costatare l'esistenza, tra i camerati, di qualcuno più valido ed efficiente di lui è una grande gioia, non una umiliazione. E' un esempio da seguire e da affiancare: mai un concorrente da battere.
   Comportamento verso gli esterni, ma interessati.
    Verso coloro che, pur non qualificandosi NP, mostrino di non possedere alcun aprioristico pregiudizio verso i medesimi, che precluda loro ogni posizione che non sia "antifascista", ma siano tuttora nell'incertezza della scelta del collocamento politico che soddisfi il loro intelletto, il NP deve, innanzi tutto, cercare di migliorarne la personale conoscenza, al fine di enucleare in ciascuno il tipo di fattori positivi su cui meglio possa farsi leva, Iniziare poi l'opera di "vaccinazione" dell'interlocutore contro i tossici artatamente iniettati nel suo animo dalla disinformazione e diseducazione di massa, a ciò adibiti dal "sistema" vigente. Tutto ciò curando di non assumere mai atteggiamenti sprezzanti o apodittici, ma curando che sia lo stesso "catecumeno" a pervenire a conclusioni simili alle nostre, quali conclusioni proprie. in base agli elementi e documenti veritieri da noi pacatamente fornitigli.
   Comportamento verso gli esterni non interessati (massa).
   Il problema di tale comportamento è prematuro, presupponendo il possesso di mezzi di comunicazione di massa che - da parte NP - non solo non tende ad aumentare, ma è in costante diminuzione, per i colpi bassi portatigli dai nemici. L'unico organo di stampa nazionale residuo ha periodicità mensile !
  Esclusivo spiraglio di comunicazione col pubblico generico può essere consentito ai NP solo da clamorose manifestazioni ribellistiche di piazza o di campagna, apportando significati  e sviluppi precisi ai movimenti spontanei di protesta popolare in incoraggiante aumento.
  Comportamento verso i nemici.
  Per nemici, si intende quelli operanti contro l'Uomo, la Natura e la nazione, quindi - ovviamente-  non dichiarati da loro come tali, ma variamente mascherati. Tale loro carattere necessariamente ipocrita, vale a escludere che il NP possa intrattenere con loro alcun rapporto, neppure polemico.
  Opporsi a questa o quella delle loro maschere, equivale a fare il loro gioco, senza minimamente danneggiarli, come il toro che incorna una "muleta".
  Unico comportamento del NP verso costoro, consiste nella guerra senza quartiere, con ogni mezzo, al fine di portarli allo scoperto e di distruggerli, sia come casta che come persone. Esattamente ciò che quelli, con mezzi sconfinati e disonesti, ,cercano invano di fare con noi, unica compagine che veramente li preoccupi., per la sua -per loro, inesplicabile- inesausta vitalità "post mortem".
  Comportamento verso i venduti ai nemici e altri loro utili idioti.
  Ai fini della guerra di cui all'articolo precedente,, il NP non adotti nei confronti della detta categoria alcun comportamento se non la chiusura sdegnosa a qualsiasi forma di contatto, Solo in caso di iniziative offensive violente, che i nemici regolarmente riservano ai loro scherani di bassa forza, i NP devono accuratamente organizzaszi, addestrarsi  ed attrezzarsi affinchè esse si risolvano, per gli aggressori, in esperienze talmente sgradevoli da sconsigliarne vivamente la reiterazione.
  Ogni formazione NP deve munirsi di un organo apposito, specificamente qualificato e titolare di tale essenziale funzione difensiva, sia giudiziale che stragiudiziale.
  Segue comportamento di cui all'art.9. La grande prudenza e ripugnan za per il pericolo, propria degli individui e gruppi ostili di cui all'art.9, fa sì che di fatto, scontri fisici tra NP e gruppi di individui di cui all'articolo precedente avvengano soltanto allorchè - per caso o per predisposto agguato - un NP o una coppia di essi venga a contatto, in luogo pubblico o aperto al pubblico, con una massiccia formazione dei predetti avversari; per cui non di scontro si dovrebbe parlare, ma di linciaggio. conclusosi con gravi lesioni e talora con la morte dell'aggredito.
  In tali ipotesi, l'unica difesa possibile è preventiva. Avvertire cioè il dirigente degli scagnozzi che di ogni violenza perpetrata in danno di un NP sarà lui personalmente ritenuto responsabile e pagherà spietatamente il fio, con la propria persona o i propri averi.
 
   Comportamento verso la natura vivente (specie non umane).
   Il NP respinge risolutamente l'aberrante e gratuita convinzione diffusa tra gran parte degli uomini praticanti una religione monoteista, secondo cui un mitico Creatore di Tutto l'Universo avrebbe fatto quella gran fatica in funzione di un Uomo che, per non si sa quanti miliardi di anni, non esisteva neppure, abitante di un microscopico pianeta anch'esso ancora, per miliardi di anni, inesistente.
   In sede politica, e cioè di regole comportamentali, non deve occuparci l'assurdità filosofica di una tale balorda teologia, ma la pura costatazione degli effetti che essa ha prodotti sull'"habitat" che l'ha vista nascere.
   Al disopra, ormai, di ogni opinabilità, essi sono stati, infatti, di rendere la Terra crescentemente incompatibile con la vita, sia dell'Uomo che delle altre specie.
   Il problema, pertato, è quello di scegliere ed applicare, nei confronti della natura vivente, il comportamento più idoneo (se ancora possibile) a salvarla dalla distruzione.
   Il NP proclama e sostiene che sia ormai pazzesco illudersi di poter operare per la salvezza senza abbandonare la concezione antropocentrica e i comportamenti da quella determinati.
  Segue Natura vivente.
   Se la nostra sopravvivenza è legata a quella di numerose altre specie, e quella di ciascuna di esse all'esistenza di altre, secondo interminabili catene di cause ed effetti, ne consegue, per il NP, che nostra cura dev'essere non solo l'allevamento e preservazione delle specie a noi direttamente utili, ma anche di tutte quelle il cui mirabile equilibrio concorre a mantenere le condizioni vitali delle altre, persino a noi ignote. Il nostro rigoroso comportamento in tal senso, non contrastabile da leggi repressive di sorta, sarà anche uno dei più suggestivi approcci con tutta la gente di buona fede di cui all'art.6.
  Comportamento dinnanzi all'ordine cosmico.
   Tale dev'essere la stimmata più inconfondibile del NP.
    L'ordine cosmico - anche se non ci è dato idividuarne finalità - è un grande libro aperto innanzi a noi, all'umile pastore come al docente accademico di fisica. Esso non contiene inganni, nè errori, nè frodi. Deve quindi costituire l'unico paradigma valido a cui uniformare i volontari comportamenti necessari per realizzare quella creazione del nostro ingegno che è una società giuridicamente  organizzata e gerarchizzata, quale si impone a conglomerati  di molti milioni di individui.
   Ogni comportamento contrario a quell'ordine, cui la nostra specie è soggetta come ogni altra, e sordo alla disperata invocazione che ci perviene da ogni filo d'erba e da ogni galassia, equivale al suicidio di massa, qual'è il destino della c. d. civiltà moderna.
 
   Il militante NP, con la sua continua predicazione, ma soprattutto con i comportamenti sopra indicati, deve sentire con orgoglio, e con umiltà insieme, la missione a cui si è votato, gettandosi alle spalle ogni considerazione di personale convenienza o di effimero successo mondano, e affiggendo lo sguardo, prima ed innanzi tutto,  al suo profondo modo di essere, arra di nobiltà dell'intera sua vita.
   Enos, lases, iuvate !  
  

CNSF- CARTUR FIAMMA




L'opinione eretica di Michele Rallo.



TRE MINISTRI STRANIERI
NEL GOVERNO UCRAINO.
E L’ITALIA ASSUME MANAGER
STRANIERI AI BENI CULTURALI

La notizia gli italiani l’hanno appresa dai telegiornali di qualche sera fa: il parlamento ucraino ha votato il nuovo governo; e di tale governo fanno parte tre cittadini stranieri, cui il Presidente della Repubblica ha prontamente conferito la cittadinanza ucraina. La maggior parte degli ascoltatori non ha attribuito particolare importanza alla vicenda, dai più giudicata una semplice bizzarrìa. L’indomani, quasi tutti i giornali italiani hanno relegato la notizia negli angoli più remoti dedicati alla politica internazionale. Con qualche eccezione, come quelle rappresentate dai quotidiani “La Stampa” e “Il Sole 24 Ore”. Da queste fonti ho appreso delle notizie che (condite con alcune mie riflessioni più che mai eretiche) ritengo possano servire a capire qualcosa di più sulla spinosa vicenda ucraina. Ma non solo su questa: anche sui fatti italiani di un recente passato, e forse – spero di sbagliarmi – su certi scenari che determinati ambienti vorrebbero riproporre anche in Italia.
Procediamo con ordine. I tre ministri stranieri – uno dei quali neanche parla l’ucraino – sono Natalie Jaresko (statunitense) alle Finanze, Aivaras Abromavicius (lituano ma già dipendente dal Dipartimento di Stato USA) all’Economia, e Aleksandr Kvitashvili (georgiano ma di accese simpatie filoamericane) alla Sanità. Un’altra ventina di elementi stranieri, inoltre, saranno collocati nei vari Ministeri, come Sottosegretari o comunque in posizioni-chiave. La qualcosa comporterà immancabilmente che, anche nei dicasteri guidati da cittadini ucraini, le linee-guida della pubblica amministrazione saranno stabilite da soggetti estranei. La formazione del nuovo governo – si tenga presente – era stata pubblicamente sollecitata dal Vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Il figlio di Biden, Hunter (sia detto tra parentesi) ha trovato anche lui il modo di “piazzarsi” in Ucraina: per la precisione, nel consiglio d’amministrazione della società petrolifera Burisma Holdings. Guarda caso, la Burisma – apprendo da “La Stampa” – è titolare dei diritti di sfruttamento dei giacimenti di gas scisto del Donbas; ma tali diritti potrà sfruttare soltanto dopo aver sottratto quella regione al controllo delle milizie filorusse. Chiusa la parentesi.
Alle amorevoli sollecitazioni del vice di Obama si era prontamente associato il Fondo Monetario Internazionale, l’organismo internazionale (ma egemonizzato dagli USA) i cui prestiti hanno finora consentito alla “nuova” Ucraina di sopravvivere, ma che dovrebbe allargare ulteriormente i cordoni della borsa per non far fallire una Ucraina privata del “soccorso invernale” russo.
Ma non è tutto. Perché l’elemento più interessante dell’intera vicenda è che la composizione del nuovo governo – quel governo che oltreatlantico tanto trepidamente attendevano – era stata commissionata non so da chi (ma probabilmente dal Presidente-magnate Porošhenko) a due società di “cacciatori di teste”, cioè – fuori dal gergo – specializzate nella individuazione dei manager cui affidare particolari incombenze. Attenzione: non l’incarico di individuare dei candidati all’interno dei partiti ucraini, ma fra gli ucraini residenti all’estero, fra gli stranieri residenti in Ucraina, e fra i cittadini stranieri che potessero vantare una qualche origine o relazione con l’Ucraina.
Procediamo; e chiedo scusa ai lettori per questo intricato gioco dell’oca. Sembra che la parcella per questa singolare ricerca di personale non sia stata pagata dalla Presidenza della Repubblica, ma dalla International Renaissance Foundation, organizzazione “non governativa” ufficialmente ucraina, ma in realtà eterodiretta. È infatti una costola della Open Society Foundations, l’organizzazione di George Soros che opera in molte nazioni per promuovere governi ispirati al concetto americano di democrazia e, naturalmente, alla libertà dei “mercati”. George Soros – ed è questo il primo aggancio con le vicende italiane – è un ebreo ungherese divenuto cittadino americano, che si è segnalato per la sua spregiudicatezza nelle speculazioni finanziarie. A noi italiani quella spregiudicatezza («come operatore di mercato non mi preoccupo delle conseguenze delle mie operazioni finanziarie») ha fatto molto male nel 1992, quando le sue manovre speculative ci causarono una perdita valutaria di 48 miliardi di dollari, all’origine della successiva svalutazione del 30% della lira italiana.
Tornando al nuovo governo ucraino, la sua singolare composizione non mi sorprende. È semplicemente la certificazione che questo sia espressione di quei poteri forti che – lo ho sempre sostenuto – sono all’origine della rivolta “spontanea” del febbraio scorso.
C’è un aspetto dei fatti ucraini che mi inquieta particolarmente. La sensazione che si tratti di un assaggio, di un ballon d’essai, per dirla alla francese. Che si sia voluto far passare il messaggio – diretto agli europei – che non è detto che i popoli debbano essere governati da elementi tratti dal loro seno, e che possano benissimo essere amministrati da soggetti stranieri, purché “competenti”. Dove la “competenza” coincide con la disponibilità a massacrare le popolazioni in nome della libertà dei mercati.
Anche l’ultimo declassamento decretato da Standard & Poors per i titoli italiani (siamo oramai appena ad un gradino più su dei titoli-spazzatura) mi sembra compatibile con un disegno più vasto: quello che porterebbe ad un sostanziale commissariamento dell’Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale e dei suoi reggicoda europei. Ecco che, in un contesto del genere, il governo italiano potrebbe essere integrato da una pattuglia di “competenti” made in USA, cui spetterebbe il còmpito di adottare le misure più dure.
Intanto – lo scrive Maria Grazia Bruzzone su “La Stampa - Opinioni” – il giulivo cinguettatore fiorentino ha annunziato, proprio in questi giorni, che sarà dato l’incarico a manager stranieri di sovrintendere ai nostri principali “giacimenti” di beni culturali. Avete capito? L’Italia, che esporta “cervelli” in tutto il mondo e per tutte le materie dello scibile umano, non riesce a trovarne qualche decina che si occupino dei suoi siti archeologici e dei suoi monumenti. Ma forse questi manager stranieri avranno qualche particolare “competenza”. Chessò, per esempio, nel campo delle privatizzazioni.
Certo, non siamo ancòra ai livelli brutalmente colonialisti dell’Ucraina. Ma, nel nostro piccolo, facciamo la nostra porca figura. D’altro canto, noi italiani siamo stati tanto bravi che, dopo essere stati affossati da George Soros, gli abbiamo conferito una laurea honoris causa in scienze politiche. Per comportamenti analoghi – cioè per aver speculato contro le rispettive monete nazionali – in Idonesia lo hanno condannato all’ergastolo in contumacia e in Malesia alla pena di morte. Noi gli abbiamo dato una laurea. Possiamo ben prenderci il lusso, quindi, di assumere esperti stranieri per un settore in cui siamo maestri. E speriamo che ci si fermi lì.

Il commento di Enrico Galoppini.

Le ‘corsie preferenziali’ di Usa e Nato: altro che “trecentomila euro”! di Enrico Galoppini

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In mezzo a tutto il fradiciume romano pompato dai media per farci imbufalire ancor di più contro “la casta” ma che non scalfirà affatto il dogma della “devoluzione” e dei “servizi” appaltati che è alla base dello scatafascio degli enti locali, è saltato fuori un particolare non da poco, che però non è stato sviluppato come avrebbe meritato.
Ci riferiamo alle “corsie preferenziali” negli aeroporti di cui beneficiano i cosiddetti “vip” per transitare velocemente e far passare alla chetichella qualsiasi cosa.
Complici, gli stessi inscalfibili ed imperturbabili agenti che a noi “poveracci” tolgono persino le cintole e le scarpe, sottoponendoci all’umiliazione (e alle radiazioni) del “body scanner”. Ma che ci vogliamo fare: il “mito” dell’11/9 – diciannove arabi che, armati di temperino, dirottano quattro aerei di linea facendoli schiantare dove vogliono loro! – dev’essere sostenuto in ogni modo.
Anche questo ricamare sui privilegiati che scavalcano gli ordinari controlli ha concorso a far riversare fiumi d’imprecazioni all’indirizzo di chi avrebbe, secondo certe “gole profonde”, trasferito all’estero fior di quattrini.
Non solo politici. Anche gente dello spettacolo, nani e ballerine. E nemmeno il mondo dello sport, ormai pieno di vedette tatuatissime e strapagate che frequentano gli stessi giri, pare essere esente da questo tipo di favoritismi.
Lo schifo esonda fuori dagli argini della capacità media di sopportazione. Il senso di vendetta e di rivalsa pure. E nella coscienza degli italiani va sedimentandosi il desiderio di un’orgia di sangue purificatrice.
Ma contro chi e che cosa? Contro i “vip”? Che son gli stessi adorati come dei semidei ed invidiati perché sono quello che l’uomo-massa vorrebbe essere? I politici? Votati ad ogni tornata di ludi elettorali, senza battere ciglio?
Siamo seri e proviamo ad usare il cervello.
 
la-casta
 
Loro vogliono farci “indignare” per questi odiosi privilegi della “casta”. Come il lasciapassare a beneficio di chi, mentre tu pirla stai in fila e vieni ispezionato anche negli orifizi, salta la fila e, tra due ali di addetti alla sicurezza che si scappellano e magari chiedono un “selfie”, si porta a casa la coca, la grana o i rolex.
Tutto deprecabile quanto si vuole, per carità.
Ma c’è mai stato uno straccio di “autorevole” giornalista che s’è chiesto, sottoponendo il dilemma alla pubblica opinione, se tutto il via vai di personale e mezzi delle forze armate americane e della Nato non comporti il passaggio, assolutamente fuori controllo, di cose ben più gravi e pericolose della polverina da pippare o degli ormai famigerati “contanti”?
Come denuncia da anni Gianni Lannes, l’Italia è diventata una discarica degli Usa e della Nato per scorie ed ordigni nucleari… e qui stiamo a perdere tempo dietro questi personaggi da b-movie, buoni tutt’al più per un western all’amatriciana?
Quello di Lannes è giornalismo; questa è passione ed amore per la propria terra.
Non lo starnazzare a vuoto di una pletora di gazzettieri orecchianti e pettegoli che non vedono l’ora di gettarsi sulla “carogna” di turno mentre la riverivano quando era in ottima salute e manco s’azzardavano ad insinuare il minimo dubbio.
Italiani, riflettete bene se son peggio e più nocivi per la vostra incolumità qualche centinaio di migliaia di euro che passano i controlli o carichi di esplosivi ed agenti chimici che dobbiamo custodire sulla nostra terra per guerre che non ci appartengono e che vanno esattamente contro il nostro più elementare tornaconto.
Tutti questi traffici a stelle e strisce non hanno nemmeno bisogno della “corsia preferenziale” dell’aeroporto perché sono per così dire “istituzionalizzati” a livello di cosiddetti “accordi” che ovviamente nessun italiano normale, nessun comune cittadino, può venire a sapere, mentre viene edotto con dovizie di particolari, stuzzicando la sua morbosa curiosità, sull’andirivieni di qualche nullità italiota.
 

venerdì 12 dicembre 2014

Propaganda TV e militanza tradizionale...

 
 
Mercoledì 17: Roberto Jonghi Lavarini (Presidente di Progetto Nazionale Milano) in TV, ospite del giornalista Roberto Poletti, alla trasmissione Forte e Chiaro su Telelombardia - Intelligo TV.
 
Sabato 20, dalle ore 15.00 alle ore 18.00: passeggiata tricolore con volantinaggio militante in Corso Buenos Aires - Porta Venezia. Info e adesioni: progettonazionalemilano@gmail.com.
 


giovedì 11 dicembre 2014

Prima di tutto la Sovranità Monetaria!

Innanzitutto la SOVRANITÀ MONETARIA

SENZA SOVRANITÀ MONETARIA CI PUÒ SOLO ESSERE LA RESA INCONDIZIONATA
ALLA DITTATURA DEL POTERE FINANZIARIO

La crisi economica che si è abbattuta sul popolo italiano è stata creata dalla speculazione finanziaria internazionale. Ciò nonostante la gestione del governo e dell’economia è stata sinora affidata proprio ai rappresentanti di quella speculazione, che hanno tutelato il sistema bancario facendo pagare il conto ai cittadini e trasformando un fenomeno finanziario internazionale in una grave recessione nazionale.
 
Inoltre, l’aver piazzato metà del debito pubblico sul mercato internazionale espone l’Italia ad ogni tipo di ricatto da parte del sistema bancario, delle agenzie di rating e della BCE, un’istituzione la cui proprietà, in grande maggioranza, è in mano alle banche private.
 
L’euro, una moneta imposta dall’alto, senza passare attraverso un referendum popolare, è uno strumento finanziario controllato non dalle nazioni europee, ma da banche private che, per loro natura, agiscono mirando ai propri interessi e non al benessere dei popoli.
 
Anche la Banca d’Italia è un’istituzione di proprietà delle banche private: solo il 5,67% delle sue azioni attualmente appartengono a enti di Stato.
 
Per tutto questo nessuna riforma economica, nessun provvedimento di governo, nessun risultato elettorale, nessun referendum sull’euro, può risultare efficace se non si ottiene innanzitutto la SOVRANITÀ MONETARIA.
 
Chiediamo quindi:
  1. Abrogazione degli accordi del luglio 1981 tra l’allora ministro del Tesoro Nino Andreatta e il governatore Carlo Azeglio Ciampi. In base ad essi fu sancito il diritto della Banca d’Italia a non sottoscrivere – sia parzialmente che in toto – i titoli emessi dallo Stato, costringendo il governo a mettersi nelle mani del mercato internazionale. Con quegli accordi la Banca d’Italia smise il ruolo di prestatore di ultima istanza dello Stato italiano e il nostro debito pubblico cominciò a crescere dal 57% del PIL fino all’attuale 129%.
  2. Abrogazione della Legge Carli, n. 35 del febbraio 1992, con la quale si attribuì alla Banca d’Italia la facoltà di variare il tasso ufficiale di sconto senza doverlo concordare col governo. Con ciò fu trasferita la decisionalità su tutta la politica monetaria ad un ente che di lì a poco, grazie alle privatizzazioni, sarebbe divenuto di proprietà del sistema bancario privato.
  3. Immediata applicazione della Legge a tutela del risparmio e per la disciplina dei mercati finanziari, n. 262 del 28 dicembre 2005. Al punto 10 dell’articolo 19, essa disponeva che entro il gennaio 2009 tutte le quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia dovevano essere trasferite dai soggetti privati ad enti di Stato. Tale disposizione, a seguito della mancata realizzazione dei previsti regolamenti attuativi, fino ad oggi  è rimasta lettera morta.
  4. Ridiscussione di tutte le norme monetarie europee, a partire dal Trattato di Maastricht, nell’ottica del riacquisto della sovranità finanziaria e monetaria.
Senza la riconquista di una completa e operativa sovranità monetaria e di un ricollocamento del debito pubblico all’interno dell’economia italiana, qualsiasi tentativo di uscire dalla crisi è destinato al fallimento. Qualsiasi alternativa, qualsiasi cambiamento non può avere efficacia. Senza sovranità monetaria ci può essere solo la resa incondizionata alla dittatura del potere finanziario.

Manifesto per una lega/fronte nazional-popolare...

MANIFESTO DI RINASCITA NAZIONALE
 
Un laboratorio di sovversione mondiale lavora per la perversa distruzione di ogni cultura, di ogni identità, di ogni giustizia sociale, di ogni differenza territoriale, linguistica e storica, di ogni assetto umano già fondato sulla libertà individuale, sulla solidità della famiglia, sulla centralità e solidarietà di ogni parte della comunità nazionale.
L’arma brandita da questo “laboratorio della distruzione” è la feroce iniezione di massicce dosi di un pensiero unico ispirato a pseudo-modelli “universali” di finto egualitarismo culturale, sociale ed economico, imposti a una società di massa rassegnata e narcotizzata, ed estranei ai nostri costumi, valori, ideali, speranze.
Il suo inconfessabile obiettivo è l’annientamento dei popoli, soprattutto se forti di una civiltà e di un destino comune.
E’ fondamentale dovere, di ogni uomo libero e di ogni forza sociale ancora gelosa e fiera della propria indipendenza e creatività, contrastare questa strategia della distruzione nelle sue molteplici manifestazioni.
 
Nostro è il dovere di ricostruire l’identità e la solidarietà di popolo.
Innanzitutto rovesciando le nefaste politiche di decrescita demografica e di coatta immigrazione-invasione che hanno quale scopo comune la distruzione del tessuto identitario e socio-economico delle nostre genti.
L’accoglienza indiscriminata di moltitudini sradicate dalle proprie culture, provocata dalla continua propaganda in favore di un falso umanitarismo spacciato come “espiazione” di presunte colpe ancestrali, è una politica criminale, e per noi suicida, che conduce all’ineluttabile rottura di quel “contratto sociale” che ha reso possibile, da sempre, la nascita e la crescita delle civiltà.
Questa la strategia della distruzione contrabbanda come “becero razzismo di un popolino scomposto e ignorante dal cuore di pietra che mai sanguina”, il sacro diritto di essere padroni in casa nostra.
I nuovi negrieri manovrati da “menti oscure” utilizzano questa merce umana per procurare profitti ai signori del denaro. L’iniezione di questa manovalanza a basso costo per abbattere i cosiddetti costi del lavoro crea soltanto, nei territori di accoglienza, disoccupazione, delocalizzazioni e disordine delinquenziale. Nei territori di origine, guerre, sottosviluppo e destabilizzazione sociale, economica, culturale e politica.
Ogni comunità organica ha diritto a decidere e a costruire essa stessa, nella sua terra, il proprio futuro.
 
La civiltà non si sradica né si esporta: è il cammino autodeterminato di ogni popolo.
La forzata integrazione, la forzata acculturazione, crea soltanto emarginazione e conflitti sociali.
 
La nobiltà dell’uomo e la nobiltà del lavoro
Ogni realizzazione dell’uomo, ogni creazione manuale ed intellettuale dei nostri popoli, va gelosamente protetta: si tratti della cultura o della mozzarella, dell’acciaio o del vino.
Rifiutiamo di importare ciò che già da noi si produce, in abbondanza e di qualità.
Rifiutiamo ogni modello monoculturale di massa che il laboratorio della distruzione vuole imporre per dividere uomini e popoli e così assoggettarli alle leggi del profitto e dell’usura: dall’ipermercato h24 all’informazione unica e manipolata, dalle armate neocoloniali alla “giustizia universale”, dalla moneta unica alla lingua unica.
Noi e la nostra terra possiamo già soddisfare ogni necessità sociale, industriale, agricola, politica e intellettuale.
E’ vitale restituire all’uomo la sua centralità nella vita, nel lavoro e nell’economia. L’uomo, il lavoratore, il produttore, non più numero o consumatore, deve tornare ad essere attore ed artefice della propria esistenza, del proprio benessere e del proprio futuro. Non più mercificato e sfruttato. Non più inconsapevole strumento dell’arricchimento della ristretta oligarchia dei signori del denaro, la stessa che guida le multinazionali, le banche, la politica del Debito Infinito di uomini e nazioni e la globalizzazione. Globalizzazione e mondializzazione da noi mai voluta, ma certamente subita!
Un’oligarchia senza volto, che utilizza i suoi camerieri imposti alla guida dei governi e degli Stati, che si nasconde dietro i suoi delegati di Wall Street e della City e che distrugge l’economia reale con vergognose speculazioni finanziarie, privatizzazioni-rapina, liberalizzazioni-truffa, delocalizzazioni e deregolamentazioni.
Un’oligarchia senza volto che si maschera dietro impenetrabili trust e impone miseria per tutti,  con la flessibilità, la precarietà e la mobilità del lavoro. Che spegne ogni scintilla di iniziativa imprenditoriale non conforme agli interessi della lobby globalista.
Un’oligarchia che si ingrassa di eterne cedole e di tassi usurai imposti alle nazioni con inique tassazioni emanate da “governi tecnici” nominati ad hoc. Immoralità del debito pubblico.
Soltanto riprendendo nelle mani il suo futuro il popolo potrà liberarsi dalle catene dell’attuale servitù. Con ogni mezzo.
 
Tutto deve essere ridiscusso.
L’imposizione di una società multietnica.
I trattati di servaggio internazionale.
Le leggi capestro sulla proprietà della moneta, che non può che essere dei popoli e non, come oggi, di banche d’affari “anonime”.
Le norme liberticide: quelle che comprimono le libertà dell’uomo, rapinano il futuro ai giovani e quelle che soffocano l’economia produttiva ad esclusivo vantaggio di speculatori e finanzieri internazionali.
La struttura elefantiaca e inefficiente dei mille organi istituzionali – amministrativi, governativi, legislativi e giudiziari – non più strumenti del contratto sociale e degli interessi del popolo, ma autoreferenziali e al tempo stesso sudditi di caste interne e di poteri transnazionali.
T
utto nell’interesse di tutti
E’ tempo di rovesciare il piatto avvelenato che il laboratorio della distruzione impone.
E’ tempo di rivendicare con orgoglio la nostra diversità e unicità. Gelosi delle nostre autonomie e delle nostre tradizioni.
Roma, Parigi e Mosca non sono né la New York delle banche né la Bruxelles dell’eurocrazia.
Arte, cultura, storia, genio, solidarietà e civiltà sono radicate nelle nostre terre e nelle nostre genti.
La nostra identità vive anche delle nostre case, delle nostre strade, delle nostre campagne, della nostra opera, della nostra memoria. Non può essere  accettato alcun attacco speculativo o fiscale contro questi valori primari. E quando prone e assenti istituzioni latitano dai loro doveri di tutela, è nostro compito e obbligo civile sostituirle con un impegno in prima persona.
E’ il momento di riaffermare la sovranità di ogni nazionalità.
E’ il momento di stracciare tutti i pezzi di carta che altri hanno scritto e sottoscritto a nostro nome e a nostro danno.
E’ il momento di riproporre il vero contratto sociale tra i cittadini e i loro rappresentanti, di costruire uno Stato strumento del popolo e non soggetto a caste interne ed oligarchie apolidi.
E’ il momento di farla finita con la cosiddetta “unione europea” che altro non è che la cinghia di trasmissione dei diktat del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale, delle sue Banche Centrali, della grande finanza e delle multinazionali.
E’ il momento di riaffermare il sacro diritto dei popoli all’autodeterminazione.
E’ il momento di riunire in un solo corpo vivente, in una potente alleanza, i popoli che da sempre condividono lo stesso destino, da Dublino a Vladivostok.
 
E’ IL MOMENTO DI UNA LEGA DI TERRA E DI POPOLO.
 
E’ vitale costruire rapidamente e attivare una Lega Nazionale.
Per aggregare rapidamente ogni energia, ogni forza italiana orgogliosa della nostra comune memoria, della nostra storia, della nostra gente, della nostra cultura e pronta a riprendere la strada del virtuoso cammino un destino comune.
Per mandare a casa definitivamente i distruttori della nostra patria comune e i parassiti loro camerieri, tutti vergognosi esportatori di “democrazia” a colpi di guerre e di odio.
Per riprenderci le nostre vite, la nostra dignità, i nostri sogni, la famiglia, la natura, le amicizie, le risate  e quindi un lavoro che ci permetta tutto ciò e non al loro posto.
Per restituire ai giovani il diritto-dovere di riconquistare, in una scuola “seconda famiglia” e maestra e palestra di vita, la migliore educazione e istruzione nazionale. Con la libertà di dissentire dal pensiero unico, con il confronto diretto tra tesi contrapposte e con l’ausilio di ogni nuova tecnologia.
Per spazzare via ogni deviazione multiculturale, predicata dalle varie chiese, propagandata dai media asserviti e tesa soltanto alla massificazione del genere umano in un indistinto e “tollerante” caos di teatranti, mimi e schiavi.
Per uscire dai patti capestro di sudditanza politica imposti dalla cosiddetta “unione europea”, dall’Alleanza Atlantica e dall’alta finanza – dal Trattato di non proliferazione nucleare alla Corte internazionale di Giustizia, al fiscal compact fino al prossimo Trattato commerciale transatlantico – sottoscritti ai danni di ogni popolo d’Europa e combattere ogni strategia di deregolamentazione economica, meticciato culturale ed esproprio militare della nostra sovranità nazionale.
Per aggregare tutte le entità nazionali europee, da Dublino a Vladivostok, su una via comune di progresso e di destino culturale, economico, scientifico, politico e militare.
 
Per un’Europa dei Popoli.
Promotori e sottoscrittori su:
www.firmailmanifesto.org
 
La nostra è la tua lotta.
Non è certo di chi, schiavo senza dignità, si fa scimmia e cane e zerbino di questi Signori della tristezza e del denaro. Di esseri senza spina dorsale che di tutto conoscono il prezzo ma di niente il valore.
Qui si tratta di porre fine al tempo del bastone e della carota.
Qui si tratta di sollevarsi dalle macerie. Di smettere di guardare soltanto alle nostre scarpe senza combattere per l’avvenire e senza chiedersi mai quale impronta lasceremo del nostro passaggio. Di urlare la propria dignità, di realizzare il proprio destino.
 
La sottoscrizione di questo manifesto è un dovere personale e comunitario per creare non oltre questo autunno 2014 un potente, trasversale, fuori dai vecchi schemi e risolutivo movimento di popolo: un FRONTE NAZIONALE E POPOLARE.